
Disposto un nuovo processo davanti alla Corte d'Appello di Milano. Barbara D'Astolto: "Fatta giustizia, ne è valsa la pena"
La terza sezione penale della Cassazione ha annullato con rinvio l'assoluzione per l'ex sindacalista accusato di violenza sessuale ai danni di una ex hostess, Barbara D'Astolto, disponendo un nuovo processo davanti alla Corte d'Appello di Milano.
I supremi giudici, accogliendo la richiesta del sostituto pg di Cassazione Fulvio Baldi, hanno annullato con rinvio la sentenza che lo scorso 24 giugno aveva confermato l'assoluzione per il sindacalista. A presentare ricorso contro la sentenza erano stati la procura generale di Milano e la parte civile. Una sentenza che aveva suscitato polemiche perché per i giudici milanesi la condotta del sindacalista, scrivevano nelle motivazioni, ''non ha (senz'altro) vanificato ogni possibile reazione della parte offesa, essendosi protratta per una finestra temporale", "20-30 secondi'' che ''le avrebbe consentito anche di potersi dileguare''. I fatti erano avvenuti nel 2018, quando l'hostess si era rivolta all'ex sindacalista per una vertenza sindacale e durante l'incontro sarebbero avvenuti gli abusi.
Davanti alla Cassazione il sit in promosso dall'associazione 'Differenza Donna'. "La giustizia si è fatta attendere ma ne è valsa la pena", ha detto l'ex hostess Barbara D'Astolto dopo la sentenza della Cassazione. "In questo modo è stata fatta giustizia. Sono contenta, non me lo aspettavo. Ringrazio le persone che mi hanno dato la forza di andare avanti: le testimoni, la mia avvocata Teresa Manente e l'associazione Differenza Donna", ha aggiunto.
“Siamo felicissime per Barbara e per tutte le donne. Dopo anni di processo abbiamo finalmente ottenuto giustizia”, ha dichiarato Teresa Manente, responsabile Ufficio Legale di Differenza Donna. “La Cassazione ha accolto il nostro ricorso e quello della Procura e ha annullato la sentenza di assoluzione. Ha così ribadito ancora una volta che gli atti sessuali senza il consenso della donna sono reati. Il consenso deve essere libero ed inequivoco così come sancito dalla Convenzione di Istanbul che è parte integrante del nostro ordinamento in linea con l’art.117 della nostra Costituzione”, ha evidenziato.
L'avvocato Ivano Chiesa, difensore dell'ex sindacalista, parla di "sentenza preoccupante. Quella può considerarsi una violenza sessuale? Per approcciare una donna ora bisognerà portarsi un notaio", ha detto il legale commentando la decisione della Cassazione. "Sono senza parole come cittadino - ha aggiunto - sono basito".
"L'annullamento con rinvio, da parte della Corte di Cassazione, della sentenza di assoluzione dell'ex sindacalista accusato di violenza sessuale ai danni di una hostess, 'colpevole' di non aver immediatamente reagito alle pesanti avance sessuali, restituisce centralità al principio secondo cui 'il consenso non è mai presunto'", afferma la presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere, Martina Semenzato, deputata di Coraggio Italia e del gruppo parlamentare di Noi Moderati.
"Va ribadito con forza che una donna che non si sottrae subito all'approccio sessuale non vuol dire che 'ci sta' - conclude - Quello che viene barattato per un consenso implicito sovente è il frutto di una condizione psicologica di paralisi, il cosiddetto effetto freezing, che segue alle condotte repentine di aggressione sessuale".