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Scuola, ingresso in II ora e pancia scoperta al Righi di Roma: "No al sessismo"

La protesta in solidarietà alla ragazza apostrofata da una prof con la frase choc 'Ma che stai sulla Salaria?'. La studentessa: "Mi ha accusato di mercificare il mio corpo. Si è scusata, ma solo per parola 'infelice' Salaria"

Scuola, ingresso in II ora e pancia scoperta al Righi di Roma:
16 febbraio 2022 | 09.55
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Centinaia di studenti del liceo scientifico Righi nella Capitale hanno saltato oggi la prima ora di lezione per protestare contro "gli insulti di una docente ad una nostra compagna del terzo anno, a cui una professoressa ha detto 'ma che stai sulla Salaria?". "Righi zona fucsia", "Benvenut* nel Medioevo" era scritto su due striscioni a sostegno della sedicenne, esposto all'ingresso. Affianco un popolo di ragazzi in gonna, pantaloncini corti, calzini fluo e crocs; e ragazze a pance rigorosamente scoperte, calze a rete, minigonne... tutti uniti nell'infrangere il 'dress code' e riaffermare che "il sessismo non può avere spazio nelle scuole".

"Noi del collettivo ludus e del liceo Righi abbiamo deciso di dare un segnale forte e chiaro per ribadire questo concetto", commenta uno studente del Collettivo. Mentre l'assemblea straordinaria in solidarietà alla ragazza offesa dalla prof per la pancia scoperta, prosegue anche in seconda ora tra musica e slogan gridati in altoparlante, davanti all'ingresso del liceo per un gruppo più ridotto di manifestanti.

"La prof non mi ha dato espressamente della prostituta, ma mi ha accusato di mercificare il mio corpo, per il modo in cui ero vestita - racconta all'Adnkronos la studentessa - Tutto si è scatenato perché durante un'ora di buco con un compagno stavamo facendo un balletto da postare su tik tok. Lei è entrata senza dire nulla. Noi ci siamo rimessi a sedere e ci siamo scusati. A quel punto mi ha accusato di mercificare il mio corpo. E poi davanti alla vicepreside - denuncia la ragazza - la professoressa ha insistito, alzandosi la maglietta e muovendosi in modo sensuale per farmi capire che non voleva darmi della prostituta, ma tutelarmi. Ma a me ha detto un'altra cosa: che stavo vendendo il mio corpo".

All'incontro con la vice preside è seguito quello con la Dirigente. La prof, racconta la ragazza, "si è scusata per la parola infelice 'Salaria', ma non per avermi dato della prostituta. Perché quando le ho chiesto cosa avrebbe detto incontrando a scuola un ragazzo in pantaloncini corti ha risposto: 'ma che stai a mare?' e mi ha accusato di voler strumentalizzare la vicenda".

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