Lo studioso australiano racconta un fenomeno oggi sempre più diffuso tra le multinazionali
Quando le aziende parlano di uguaglianza e giustizia ci si può davvero fidare? Esce oggi un saggio di Carl Rhodes esperto australiano di organizzazione aziendale e del lavoro che risponde a questa domanda, fondamentale per comprendere una delle tendenze più importanti del capitalismo del XXI secolo. Si intitola "Capitalismo Woke. Come la moralità aziendale minaccia la democrazia" ed è edito in Italia da Fazi, arricchito da una prefazione di Carlo Galli.
"Dagli spot di Gillette contro la mascolinità tossica ai miliardi di dollari donati da Jeff Bezos, Ceo di Amazon, per la lotta al cambiamento climatico, fino alla sponsorizzazione di movimenti di massa come Me Too e Black Lives Matter. Sono sempre di più le grandi aziende che decidono di abbracciare cause politiche tradizionalmente progressiste (diritti civili, sostenibilità ambientale, antirazzismo, giustizia sociale), una tendenza che è stata definita capitalismo "woke", ovvero "sveglio, consapevole".
"È tempo -sostiene Rhodes- di abbandonare l’idea che le imprese, in quanto attori principalmente economici, possano in qualche modo aprire la strada politica per un mondo più giusto, equo e sostenibile. Il capitalismo "woke" è una strategia per mantenere lo status quo economico e politico e per sedare ogni critica. Questo libro è un invito a opporgli resistenza e a non farsi ingannare".
Le istituzioni democratiche minacciate dal capitalismo woke
Docente di Teorie dell’organizzazione e preside della Uts Business School presso la University of Technology di Sydney, in Australia, Rhodes studia le dimensioni etiche e democratiche dell’impresa e del lavoro. In questo volume ricostruisce la storia di questo fenomeno, nato alla fine del XX secolo ed esploso nel XXI. Si va pertanto dalla responsabilità sociale d’impresa degli anni Cinquanta al neoliberismo degli anni Ottanta, passando per l’appropriazione del termine "woke", in origine usato dalla cultura afroamericana, e si arriva fino ai dibattiti odierni, discutendo criticamente che cosa tutto ciò significhi per il futuro della democrazia.
Esaminando numerosi esempi di strategie aziendali 'politicamente corrette', Rhodes evidenzia come l’ascesa del capitalismo woke nella vita economica e politica contemporanea abbia conseguenze pericolose. Lungi dal risolvere i problemi della società, l’attivismo di multinazionali che dominano molti aspetti della nostra vita ha effetti antiprogressisti. Trasformando la moralità in profitto, esso non solo legittima e consolida un’economia globale in cui miliardari e corporation si accaparrano quote sempre maggiori di ricchezza, ma espande il potere delle imprese a scapito delle istituzioni della democrazia.
"Gran bel libro -commenta Carlo Galli, docente all'Alma Mater Studiorum di Bologna, che ne cura la prefazione - contiene una forte capacità critica, pacata ma radicale; la lettura è scorrevole e piacevole; il testo ricco, informato; le argomentazioni acute e ragionevoli, impeccabili, del tutto condivisibili".