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Capolavoro di Picasso venduto per 139,4 milioni di dollari

09 novembre 2023 | 09.43
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E' il secondo prezzo più alto per un dipinto dell'artista spagnolo all'asta

Capolavoro di Picasso venduto per 139,4 milioni di dollari

Un brillante dipinto ad olio su tela su sfondo blu del 1932 di Pablo Picasso intitolato "Femme à la montre", proveniente dalla collezione della filantropa newyorkese Emily Fisher Landau, scomparsa lo scorso marzo all'età di 102 anni, è stato venduto mercoledì sera (8 novembre) all'asta da Sotheby's a New York per 139,4 milioni di dollari.

Si tratta del secondo prezzo più alto raggiunto in un'asta da un'opera del grande artista spagnolo, di cui nel 2023 ricorrono i 50 anni dalla morte. Il record assoluto per un'opera di Picasso è di 179,4 milioni di dollari stabilito da Christie's a New York nel maggio 2015 con "Les Femmes d'Alger (Version O)" del 1955, acquistato all'epoca, secondo indiscrezioni, dalla famiglia reale del Qatar Al Thani.

Completato durante uno degli anni più intensi della vita personale del pittore, il ritratto della musa di Picasso, Marie-Thérèse Walter, è stato offerto dal banditore Olivier Barker a partire da 100 milioni di dollari. "Femme à la montre" è stato al centro di una gara al rialzo durata quattro minuti, mentre tre collezionisti al telefono provenienti da tutto il mondo se lo contendevano. Alla fine è stato un offerente anonimo a stabilire il prezzo vincente al telefono con Brooke Lampley, responsabile della divisione Global Fine Art di Sotheby's per 121 milioni. Il prezzo finale è di 139,4 milioni di dollari con le spese per l'acquirente. Prima della vendita, il dipinto era stato offerto con una stima su richiesta di 120 milioni di dollari, che era di per sé considerato un record.

La vendita serale di opere d'arte moderna e contemporanea di prim'ordine provenienti dalla collezione degli eredi Emily Fisher Landau, mecenate che aveva il suo museo privato a Long Island City, nel Queens, è stata in qualche modo protetta dalla volatilità del mercato perché Sotheby's aveva assicurato ai proprietari che avrebbe acquistato il Picasso - e quasi 30 altri quadri - se gli acquirenti non avessero fatto offerte superiori a un prezzo minimo. I banditori, riferisce il "New York Times", hanno dichiarato che nelle ultime settimane si sono scatenati per assicurarsi garanzie di terzi leggermente più alte, per evitare che Sotheby's si indebitasse per il tesoro di opere d'arte.

La collezione di Emily Fisher Landau dispersa da Sotheby's mercoledì sera ha raggiunto una cifra totale di 406 milioni di dollari con le commissioni e la vendita ha visto un pubblico numeroso, con un po' di star: il comico Seth Meyers era tra i partecipanti. La cifra di 406 milioni di dollari rappresenta una delle più alte mai raggiunte per una collezione di un singolo proprietario all'asta. Tuttavia, questa somma è ancora modesta rispetto ai 676 milioni di dollari ricavati dalla vendita ordinata dal tribunale della collezione Macklowe, venduta da Sotheby's lo scorso autunno, e ai 646 milioni di dollari totali ricavati durante la vendita della collezione di David Rockefeller da Christie's nel 2018.

L'asta di Fisher Landau è stata una cosiddetta "vendita in guanti bianchi", il che significa che ognuno dei 31 lotti offerti è stato aggiudicato ad acquirenti oltre la stima minima richiesta.

Dopo l'aggiudicazione del Picasso, la vendita è sembrata perdere un po' di slancio. Diversi lotti sono stati venduti per oltre 20 milioni di dollari, ma non hanno superato di molto le aspettative della casa d'aste. "Securing the Last Letter (Boss)" di Ed Ruscha, una tela a fondo nero con la scritta "Boss" in grassetto rosso, ha realizzato il secondo prezzo d'asta più alto di sempre per l'artista statunitense, aggiudicandosi un totale di 39,4 milioni di dollari con le commissioni. Un percorso simile è stato seguito da una tela del 1958 appartenente alla famosa serie di opere commissionate da Mark Rothko per il Seagram Building di New York. L'opera è stata aggiudicata per 19 milioni di dollari, ben al di sotto della stima di 30 milioni. L'opera è stata venduta a un offerente al telefono con il presidente di Sotheby's Asia, Wendy Lim, e il prezzo finale è stato di 22 milioni di dollari con le spese.

In altre parti della vendita, le donne artiste storicamente importanti sono state al centro dell'attenzione. La grande tela "Grey Stone II" (1961) di Agnes Martin, un dipinto monocromatico bianco sporco che la pittrice realizzò all'inizio della sua carriera, è stata una delle opere che ha registrato le offerte più alte della serata. Quando il banditore Barker ha aperto il lotto alla sala, le offerte si sono rapidamente impennate e alla fine l'opera ha raggiunto l'incredibile cifra di 16 milioni di dollari, più del doppio della sua stima minima di 6 milioni di dollari. L'opera è stata aggiudicata a un offerente in sala per un prezzo finale di 18,7 milioni di dollari con le commissioni, superando il precedente record di 17,7 milioni di dollari della Martin per il suo dipinto "Untitled #44" alla vendita Macklowe di Sotheby's.

All'inizio della serata, quattro offerenti si sono contesi il "Tulipano rosa (Abstraction - #77 Tulip)" di Georgia O'Keeffe, un'astrazione floreale che l'artista realizzò nel 1925 e che fu esposta alla Intimate Gallery di New York l'anno successivo, quando l'artista era in ascesa. Landau acquistò la tela direttamente da O'Keeffe nel 1985, appena un anno prima della morte dell'artista. L'opera è stata aggiudicata a un offerente in sala per un prezzo finale di 4,75 milioni di dollari, superando la stima minima di 3 milioni di dollari. In contrasto con la vendita di Christie's di arte del XXI secolo di martedì sera, gli artisti viventi sono stati pochi e poco numerosi nell'asta di Sotheby's. Uno di questi è stato Glenn Ligon, la cui opera in bianco e nero, "Untitled (I Lost My Voice, I Found My Voice)", è stata battuta a 2,7 milioni di dollari, oltre la stima di 2,5 milioni di dollari, e ha raggiunto i 3,2 milioni di dollari. Landau aveva acquistato l'opera nel 1991 e l'aveva poi prestata alla retrospettiva di metà carriera dell'artista al Whitney Museum di New York nel 2011.

(di Paolo Martini)

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