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Israele-Hamas, spiragli per un accordo. Direttore Cia a Parigi

Tel Aviv invierà una delegazione nella capitale francese. Alto funzionario Hamas: "Vicini a una svolta"

Macerie a Gaza - (Afp)
Macerie a Gaza - (Afp)
23 febbraio 2024 | 06.59
LETTURA: 3 minuti

Ci sono spiragli nei negoziati per arrivare a un accordo tra Israele e Hamas che consenta una tregua nella Striscia di Gaza in cambio della liberazione degli ostaggi e della scarcerazione di detenuti palestinesi. Il gabinetto di guerra del governo israeliano ha votato per inviare una delegazione ad alto livello ai negoziati di Parigi, dove oggi, 23 febbraio 2024, riprenderanno gli sforzi per arrivare ad un accordo alla presenza anche del direttore della Cia, William Burns.

La decisione arriva dopo che è stato riportato che Hamas ha dimostrato un livello di flessibilità per i termini dell'accordo. Secondo quanto rivelato da Axios, il principale consigliere di Joe Biden sul Medio Oriente ha fatto pressioni su Israele affinché accetti di inviare la delegazione al nuovo round di negoziati nella capitale francese.

Casa Bianca: "Costruttivi incontri con israeliani per accordo su ostaggi"

Ieri l'inviato per il Medio Oriente della Casa Bianca, Brett McGurk, ha incontrato in Israele il primo ministro, Benjamin Netanyahu, ed il consigliere per la Sicurezza nazionale, Tzachi Hanegbi. Dalle "indicazioni iniziali che stiamo ricevendo" dall'inviato, gli incontri con i leader israeliani per un nuovo accordo sugli ostaggi in cambio di un pausa umanitaria e l'aumento degli aiuti a Gaza, sono "andati bene" e sono stati "costruttivi". Lo ha detto il portavoce del Consiglio di Sicurezza della Casa Bianca, John Kirby, specificando che McGurk ha incontrato anche le famiglie dei cittadini con nazionalità americana ed israeliana che sono tenuti in ostaggio a Gaza.

Gallant: "Negoziatori su ostaggi avranno più margine di manovra"

Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha assicurato che i negoziatori sugli ostaggi avranno più margine di manovra. "Espanderemo il margine di manovra dei nostri negoziatori sugli ostaggi. Allo stesso tempo, l'Idf si prepara a continuare intense operazioni di terra", ha affermato.

Gli ostacoli per Hamas

Dal punto di vista di Hamas, ha dichiarato invece un alto funzionario di Hamas, Mousa Abu Marzouk, l'ostacolo principale alla trattativa sugli ostaggi è il rifiuto di Israele di ritirare le sue forze di terra dalla Striscia di Gaza. Hamas, ha ribadito, considera necessarie per un cessate il fuoco la cessazione delle ostilità e il ritorno degli sfollati nel nord di Gaza. Il gruppo, ha aggiunto Abu Marzouk, chiede il rilascio di cinquecento prigionieri palestinesi per ogni ostaggio israeliano. Sono 134 quelli ancora nelle mani dei miliziani nell'enclave palestinese. Hamas, ha concluso, ''continuerà la sua lotta fino alla vittoria o al martirio'' e non deporrà le armi.

Gantz: "Senza accordo sugli ostaggi entreremo a Rafah durante Ramadan"

L'Idf è pronto a condurre un'operazione militare a Rafah durante il Ramadan, che inizierà a marzo, a meno che non venga raggiunto un accordo sugli ostaggi. Lo ha detto il ministro del gabinetto di Guerra israeliano Benny Gantz, aggiungendo tuttavia che ci sono primi segnali che un accordo possa essere vicino.

Gaza conferma ritiro forze israeliane da ospedale Nasser

Il ministero della Sanità di Gaza ha confermato il ritiro completo delle forze israeliane dall'ospedale Nasser di Khan Younis, il secondo più grande della Striscia di Gaza, dopo una settimana d'assedio. Continuano comunque i combattimenti nelle sue vicinanze e le autorità di Gaza continuano a denunciare che l'esercito israeliano impedisce i movimenti in entrata e in uscita dall'ospedale, al cui interno ci sono pazienti e personale medico che non hanno più acqua, cibo, elettricità, ossigeno e medicinali.

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