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Israele attacca ma tregua possibile: stop guerra se Hamas presenta lista ostaggi

Raid sulla Striscia e pesanti scontri al Nord. Ma Israele assicura: "Fine del cessate il fuoco non ferma sforzi per ostaggi". Scambio di accuse tra lo Stato ebraico e l'organizzazione terroristica sulla violazione della tregua

Raid su Gaza
Raid su Gaza
01 dicembre 2023 | 07.01
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La ripresa dei combattimenti fra Israele e Hamas - che fa riferimento a 178 morti e quasi 600 feriti registrati oggi - non ha interrotto i negoziati dietro le quinte - tramite Stati uniti, Qatar ed Egitto - per far ripartire la tregua. Fonti citate dalla Cnn, spiegano che se Hamas presenterà una lista accettabile di ostaggi da liberare, Israele ripristinerà il cessate il fuoco.

Israele ritiene che vi siano ancora 20 donne civili e due minori sotto i 18 anni fra gli ostaggi prigionieri a Gaza, su un totale di 137 prigionieri. Quando questo gruppo di persone sarà liberato, i negoziati affronteranno la questione della liberazioni degli uomini e dei riservisti, sia uomini che donne. Secondo le fonti Hamas afferma di non aver più donne civili e bambini prigionieri, suggerendo che siano in mano ad altri gruppi. Inoltre Hamas sostiene che le donne sotto i 45 anni vanno considerate come riserviste.

Israele in queste ore ha assicurato che la fine della tregua non implica la fine degli sforzi volti ad ottenere il rilascio di tutte le donne e i bambini tenuti in ostaggio a Gaza. Le parole del premier Benjamin Netanyahu su X, però, non sembrano prospettare una svolta immediata: "Le nostre forze sono lanciate in avanti all'attacco. Continuiamo a combattere con tutta la nostra forza fino al raggiungimento dei nostri obiettivi: il recupero dei nostri ostaggi, la distruzione di Hamas e la garanzia che Gaza non rappresenterà mai più una minaccia per Israele".

Da parte sua, Hamas si è detto pronto a "iniziare una nuova tregua per concludere il dossier dei detenuti civili". "Siamo stati in contatto con i mediatori (qatarini e egiziani, ndr) fino a stamattina, ma i colloqui su una tregua si sono interrotti quando sono iniziati i bombardamenti", ha spiegato il dirigente dell'organizzazione terroristica Khalil Al-Hayya, che in una intervista alla tv satellitare al-Jazeera ha accusato lo Stato ebraico di aver "maliziosamente infilato nomi di soldatesse nell’elenco di scambio dei civili".

Morto il più anziano degli ostaggi

Sono 137 gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas, mentre 110 sono tornati in Israele. A fornire i dati il portavoce del governo israeliano Eylon Levy, precisando che restano ancora sequestrati 115 uomini, 20 donne e due bambini. Dieci degli ostaggi a Gaza hanno 75 anni o più, ha detto Levy, aggiungendo che la maggioranza, ovvero 126, sono israeliani e 11 sono cittadini stranieri. Tra loro ci sono otto thailandesi. Levy cita anche l'ostaggio più piccolo, Kfir Bibas di 10 mesi, suo fratello Ariel di 4 anni e la loro madre Shiri. L'esercito israeliano ha detto che sta indagando sull'annuncio di Hamas secondo cui i bambini e la loro madre sarebbero stati uccisi.

E' morto intanto Arye Zalmanovich, 85 anni, il più anziano degli ostaggi catturati dai miliziani di Hamas nel sud di Israele lo scorso 7 ottobre. Lo rende noto il kibbutz che aveva contribuito a fondare, quello di Ni Oz, uno dei più presi d'assalto da Hamas. ''Aveva due figli, era nonno di cinque nipoti e lavorava nell'agricoltura. Ha passato la sua vita imparando, capendo e amando la storia e la terra di Israele'', si legge nel comunicato diffuso dal kibbutz e rilanciato da Haaretz. Il 7 ottobre, prima di essere rapito, aveva parlato al telefono con il figlio per denunciare la presenza di Hamas nel kibbutz. Due settimane fa dalla Striscia di Gaza era stato condiviso un video di Zalmanovich sofferente e la sua famiglia aveva iniziato a temere per la sua vita. Il suo cadavere è nella Striscia di Gaza.

Ed è morta anche Maya Goren, maestra d'asilo di 56 anni rapita sempre dal kibbutz di Nir Oz, il corpo della donna si trova nella Striscia. Suo marito Avner è stato ucciso dai miliziani di Hamas il giorno dell'assalto, mentre non è chiaro se anche lei sia morta quel 7 ottobre o durante la prigionia. Maya è stata sequestrata mentre stava allestendo l'asilo la mattina di Shabbat. Sono sopravvissuti i quattro figli della coppia di 18, 21, 23 e 25 anni.

Soldati israeliani hanno trovato il corpo di un ostaggio nella Striscia di Gaza. Si tratta di Ofir Tzarfati, un giovane uomo che era stato rapito al rave Supernova il 7 ottobre. Il corpo di Tzarfati è stato riportato oggi in Israele, riferisce Haaretz. Al momento si ignorano le cause e la data della sua morte.

Israele-Hamas, scambio di accuse sulla violazione della tregua

Lo stop al cessate il fuoco è arrivato all'alba di oggi, all'indomani dell'attentato rivendicato dall'organizzazione terroristica a Gerusalemme. Finita quindi dopo una settimana la tregua, con le Forze di difesa israeliane che hanno ripreso i combattimenti nella Striscia di Gaza per "colpire Hamas nelle loro roccaforti". 

Hamas "ha violato il quadro di riferimento" per la pausa nelle ostilità, "non ha mantenuto gli impegni per il rilascio di tutte le donne tenute in ostaggio e ha lanciato razzi contro Israele", afferma una dichiarazione dell'Ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu di cui danno notizia i media israeliani. "Con la ripresa dei combattimenti" si sottolinea che "il governo di Israele è impegnato a raggiungere gli obiettivi della guerra" ovvero "liberare i nostri ostaggi, eliminare Hamas e garantire che Gaza non possa mai più minacciare la popolazione di Israele".

L'annuncio della ripresa dei combattimenti è arrivato pochi minuti dopo la fine della pausa nelle ostilità, alle 7 ora locale. Hamas, afferma il Times of Israel, non ha fornito a Israele l'elenco con i nomi degli ostaggi da rilasciare in giornata. "Hamas non ha mantenuto la parola - ha accusato il tenente colonnello Peter Lerner intervenendo al programma Newsday della Bbc -. Rilasciare tutte le donne e i bambini" tenuti in ostaggio. Gli obiettivi delle Idf, ha confermato, restano sempre riportare a casa tutti gli ostaggi e "distruggere Hamas" e, ha ribadito, le forze israeliane "operano nell'ambito delle leggi del conflitto armato".

Secondo Hamas, tuttavia, sarebbe stato Israele ad aver violato la tregua bloccando i rifornimenti di combustibili al nord della Striscia di Gaza. Un altro elemento di frizione fra le due parti sarebbe stato il rifiuto di Hamas di rilasciare gli uomini in ostaggio sulla base degli stessi termini di donne e bambini.

Anche secondo gli Usa Hamas è responsabile della rottura della tregua, ma gli Stati Uniti continuano a lavorare con Israele, Egitto e Qatar per cercare di farla ripartire. "Hamas ha finora mancato di fornire la lista degli ostaggi da liberare che avrebbe permesso una estensione della tregua", ha detto un portavoce del Consiglio nazionale di Sicurezza, citato dalla Cnn. Il presidente americano Joe Biden e il suo team della sicurezza nazionale, ha aggiunto, "continueranno ad essere profondamente impegnati per cercare di liberare gli ostaggi rimanenti oltre a sostenere ed espandere la risposta umanitaria internazionale".

 

Raid sulla Striscia, colpiti oltre 200 obiettivi terroristici da fine tregua

Sono ''più di duecento gli obiettivi terroristici colpiti'' dalle Forze di difesa israeliane ''nella Striscia di Gaza dalle 7 di questa mattina'', quando è scaduta la tregua concordata con Hamas. Lo ha reso noto il portavoce delle Idf, Daniel Hagari, in un tweet. In particolare, ha aggiunto, ''nelle ultime ore gli aerei dell'aeronautica hanno colpito una serie di obiettivi terroristici in tutta la Stroscia di Gaza, nel nord e nel sud, a Khan Younis e a Rafah''. Hagari ha spiegato che ''le forze hanno distrutto zone disseminate di esplosivi, ingressi di tunnel, postazioni di lancio e quartier generali militari usati dall'organizzazione terroristica di Hamas che si preparava a riprendere i combattimenti''.

L'esercito israeliano ha inoltre dichiarato di aver affrontato e ucciso una "squadra terrorista" individuata nell'area settentrionale di Margaliot. I "terroristi" sono stati uccisi sul lato libanese del confine, afferma l'Idf.

Hamas rivendica razzi su Israele

Le Brigate al-Qassam, braccio armato di Hamas, rivendicano intanto il lancio di una raffica di razzi contro le città di Ashkelon, Sderot e Beersheba, nel sud di Israele. Lo riferisce la tv satellitare al-Jazeera che dà notizia di un messaggio su Telegram in cui il gruppo parla di "risposta ad attacchi contro i civili".

In precedenza la stessa al-Jazeera riferiva di una rivendicazione delle Brigate al-Quds, braccio armato della Jihad islamica palestinese, che affermavano di aver "attaccato" stamani località israeliane.

Nessun camion di aiuti nella Striscia

Nella Striscia di Gaza non è entrato un solo camion di aiuti da quando stamani è finita la pausa nelle ostilità. Lo ha confermato alla Cnn un testimone al valico di Rafah, transito fra l'enclave palestinese e l'Egitto. Secondo la rete americana, decine di camion che erano stati sottoposti ai controlli di sicurezza disposti dagli israeliani al valico di Nitzana, in Israele, sono stati visti fermi in attesa al valico di Rafah. Secondo la testimonianza non è entrata a Gaza neanche l'autocisterna passata dal lato egiziano del transito alle prime ore di oggi.

Ieri la Mezzaluna Rossa riferiva di almeno 1.132 camion carichi di aiuti umanitari per la Striscia di Gaza entrati nell'enclave palestinese dal valico di Rafah da quando venerdì scorso era entrata in vigore la pausa nelle ostilità.

Anadolu: "Nostro giornalista ucciso in raid israeliano su Gaza'

Un giornalista dell'agenzia di stampa turca Anadolu, il cameraman Montaser al-Sawaf, è stato ucciso in un raid aereo condotto da un caccia israeliano a Gaza City. Lo denuncia la stessa Anadolu parlando di ''martirio''. Nei giorni scorsi il giornalista aveva denunciato che 45 membri della sua famiglia erano stati uccisi nei raid israeliani, tra cui la madre, il padre ed entrambi i suoi due fratelli con i loro figli. Nel raid lui era rimasto ferito al volto.

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