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Parla il presidente dell'Ispi: "A un mese dal voto denota forma intima insicurezza del regime"
La morte di Alexey Navalny "suona tanto come una sorta di avvertimento di stampo sovietico" a un mese dalle elezioni presidenziali che riconfermeranno Vladimir Putin per un nuovo mandato, mentre "denota una forma intima di insicurezza del regime". Giampiero Massolo, presidente dell'Ispi, dà questa lettura della morte del blogger russo, sottolineando che con questo tipo di avvertimenti "si mette in guardia chi ha un certo tipo di intenzione, evitando l'effetto emulazione".
"Ma - osserva l'ex ambasciatore parlando con l'Adnkronos - un avvertimento così rilevante, che riguarda un personaggio che era il simbolo stesso del dissenso militante" contro Vladimir Putin, "denota una forma intima di insicurezza del regime, perché prima di arrivare a questo c'era un'ampia scala di avvertimenti". E d'altro canto, ragiona Massolo, "c'è da dire che ci troviamo in un contesto di guerra e quindi probabilmente la considerazione che è stata fatta è che si ha un margine di impunità maggiore".