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Ucraina-Russia, esplosioni alle porte di Mosca. Zaporizhzhia a rischio blackout

Ancora attacchi con droni: presa di mira la cittadina russa di Domodedovo. Nella notte abbattuti 13 velivoli senza pilota. In Ucraina colpito un deposito di petrolio a Rivne

(Afp)
(Afp)
10 agosto 2023 | 07.31
LETTURA: 3 minuti

Ancora guerra di droni tra Russia e Ucraina. Esplosioni e incendi sono stati registrati oggi a Domodedovo, località alle porte di Mosca dove si trova il secondo aeroporto della capitale russa. Lo riporta l'agenzia ucraina Ukrinform, citando canali Telegram russi. In precedenza era stato riportata la dichiarazione del sindaco di Mosca, Sergey Sobyanin, che spiegava che, verso le 4 del mattino, erano stati abbattuti dei droni diretti verso Mosca. Anche la Tass riporta la notizia dell'incendio a Domedovo, specificando che è localizzato in una zona riservata ad auto di servizio.

La notte scorsa la Difesa aerea russa ha abbattuto in tutto 13 droni ucraini che volavano in direzione di Mosca e Sebastopoli. Secondo il ministero i due droni in direzione di Mosca sono stati distrutti dalle forze di difesa aerea nel cielo sopra il distretto di Maloyaroslavsky della regione di Kaluga e sul territorio del distretto di Odintsovo della regione di Mosca. Altri due droni sono stati abbattuti mentre si avvicinavano a Sebastopoli, ed altri nove sono stati abbattuti prima di raggiungere l'obiettivo e sono caduti nel Mar Nero. Il ministero russo riferisce che non vi sarebbero state vittime o danni.

In un attacco di droni russi è stato invece distrutto un deposito di petrolio nella regione occidentale dell'Ucraina di Rivne. Lo ha detto il governatore Vitaly Koval in un video, pubblicato su Telegram, girato davanti il deposito in fiamme. Non ci sono state vittime, ha aggiunto il governatore.

La centrale nucleare di Zaporizhzhia è intanto rimasta di nuovo scollegata dalla rete elettrica esterna ed ha dovuto ricorrere alla linea di riserva. Lo ha reso noto Energoatom, la società di energia che gestisce l'impianto nucleare ucraino occupato dai russi, avvisando che c'è il rischio di blackout dal momento che questa linea di riserva ha una capacità inferiore alla metà di quella della rete elettrica. "Un regime del genere è difficile per reattore, la sua durata limitata e può provocare falle dell'equipaggiamento principale dell'unità energetica", dichiara Energoatom su Telegram.

Secondo Kiev le forze russe stanno perdendo così tanti soldati che hanno dovuto costruire un crematorio vicino Melitopol, in modo da non dover rimpatriare i corpi. "Al momento vi sono ostilità su tutti i fronti. Molti nemici vengono uccisi, ci sono centinaia di morti ogni giorni sui fronti orientale e meridionale. Le forze di occupazione russe tentano di nascondere la vera entità delle perdite e seppelliscono i corpi nei territori temporaneamente occupati invece di rimandare i resti in Russia. ", ha scritto su Telegram la vice ministra ucraina della Difesa, Hanna Maliar, spiegando che i corpi dei soldati uccisi vengono trasportati su camion nell'oblast di Zaporizhzhia e poi cremati in un'area vicino Melitopol. Nell'oblast di Kherson vi sono due siti per la sepoltura, uno dei quali si estende ormai su 100 ettari.

KIEV ANNUNCIA CORRIDOI PER NAVI MERCANTILI NEL MAR NERO

La marina militare ucraina ha annunciato l'apertura di corridoi temporanei nel mar Nero per il transito di navi mercantili, pur avvertendo che rimangono "minacce militari e il pericolo di mine da parte della Russia". I corridoi, riferisce l'ufficio stampa della marina, verrà usato prima di tutto per le navi cargo che si trovano nei porti ucraini di Chornomorsk, Odessa e Pivdennyi.

L'ultima nave carica di beni alimentari ucraini ha lasciato il porto di Odessa il 16 luglio, alla vigilia della scadenza dell'accordo sui corridoi del grano nel mar Nero, che la Russia non ha voluto rinnovare, ricorda Ukrainska Pravda.

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