La Sardegna non avrà il collegio elettorale per le europee, dopo il voto contrario del Governo sull'ordine del giorno che mirava a riconoscere all'isola una piena rappresentanza democratica in base alla sua condizione di minoranza linguistica. La denuncia è del deputato sardo Mauro Pili (Unidos) che accusa il Governo, "spregiudicato, che calpesta anche il più elementare diritto alla rappresentanza democratica del Popolo Sardo". La decisione del Governo è stata quella di esprimere parere contrario all'ordine del giorno che dava mandato all'esecutivo per proporre, prima delle prossime elezioni, la modifica delle leggi elettorali che non tenessero conto della minoranza linguistica sarda a partire da quella europea.
"Un ministro, Maria Elena Boschi, incompetente e privo di qualsiasi inquadramento della materia - dice Pili - ha messo a segno un vero e proprio schiaffo alla rappresentanza democratica della Sardegna e dei Sardi in Europa. Aver dichiarato il proprio parere contrario all'Ordine del Giorno, definito nei minimi dettagli con gli uffici della Camera per superare il vaglio di ammissibilità, è stata la conferma palese di un atteggiamento nefasto del governo verso l'Isola". (segue)