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Mes, Fontana: "Giurì d'onore chiesto da Conte si farà, Mulè sarà il presidente"

28 dicembre 2023 | 15.56
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Il verdetto arriverà entro il 9 febbraio

Lorenzo Fontana - Afp
Lorenzo Fontana - Afp

"Si farà il giurì d'onore" chiesto da Giuseppe Conte sul caso del fax sventolato in aula da Giorgia Meloni sul Mes, "il presidente sarà Giorgio Mulè e auspico che si possa dirimere questa questione". Così il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, incontrando la stampa parlamentare.

"Io ho preso una decisione - ha spiegato Fontana - ma aspettavo venisse" ufficializzata con la lettura in Aula. "Il Parlamento è sempre sovrano, la maggioranza dei parlamentari ha deciso di esprimersi in questo modo, questa è la democrazia. C'era da fare un passaggio parlamentare. Non posso che accettare questo verdetto in base al principio democratico".

Il verdetto entro il 9 febbraio

Il verdetto del giurì d'onore chiesto da Giuseppe Conte arriverà entro il 9 febbraio, ha comunicato in Aula alla Camera la presidente di turno, Anna Ascani. "Comunico che il presidente della Camera, essendone stata fatta richiesta ai sensi dell’art.58 del regolamento da parte del deputato Giuseppe Conte, sussistendone i presupposti, ha nominato una commissione d’indagine che giudichi la fondatezza delle accuse rivoltegli dalla deputata Giorgia Meloni, presidente del Consiglio dei ministri, nel corso della seduta dell’assemblea del 12 dicembre 2023, chiamando a farne parte" il deputato Giorgio Mulè (Fi), in qualità di presidente, e i deputati Fabrizio Cecchetti (Lega), Filiberto Zaratti (Avs), Alessandro Colucci (Nm) e Stefano Vaccari (Pd). "La commissione dovrà riferire alla Camera entro il 9 febbraio del 2024”.

La richiesta di Conte

La richiesta era stata avanzata dal presidente M5S lo scorso 18 dicembre per "ristabilire la verità dei fatti e ripristinare l'onore minato dal comportamento menzognero della presidente Meloni" che, era l'accusa di Conte, "ha scelto di mentire al Parlamento e a tutti i cittadini, sostenendo che il mio governo aveva dato il via libera al Mes nel gennaio 2021, senza mandato parlamentare e con il favore delle tenebre, lo avrebbe fatto quando ormai si era dimesso, con gli scatoloni pronti. Meloni ha mentito consapevole di mentire, era deputata quando il 9 dicembre 2020 in Parlamento - ricostruisce il leader M5S - abbiamo tenuto un ampio dibattito sul Mes, certificato anche dagli atti".

"Al contrario di quello che ha affermato Meloni, il tutto è stato fatto alla luce del sole", nel dicembre 2020 "c'è stato un ampio dibattito e il pieno coinvolgimento del Parlamento". Dunque dalla premier, accusa Conte, "un cumulo di falsità, che disonora la massima istituzione di governo".

Cos'è il Giurì d'onore

Come si legge sul sito della Camera, il presidente di Montecitorio "può nominare, su richiesta di un deputato che si senta leso nella sua onorabilità da accuse che gli siano state mosse nel corso di una discussione, una Commissione d'indagine a norma dell'art. 58 del regolamento - detta Giurì d'onore - che valuti la fondatezza delle accuse". Nel caso specifico, si tratta delle dichiarazioni di Meloni relative al Mes. "Al Giurì viene solitamente assegnato un termine per riferire all'Assemblea sugli esiti della sua attività. Della relazione del Giurì l'Assemblea si limita a prendere atto, senza dibattito né votazione".

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