'Per colpa del lavoro il 30% rinuncia alla maternità'
Stipendi bassi, difficoltà di conciliare tempi di vita e lavoro, ma anche carenza di personale condizionano pesantemente l'operato delle infermiere. "Il 30,62% delle donne senza prole imputa al lavoro la colpa della mancata maternità. Senza contare che, tra le madri, ben l'83,81% dichiara di non pensare ad un altro figlio. Segnali spia delle condizioni in cui opera oggi la categoria, che dovrebbero scuotere le nostre istituzioni e spingerle tanto per cominciare a riconoscere il nostro lavoro come usurante". Sono dati che, soprattutto in tempi di inverno demografico, "devono far riflettere". Così Donato Cosi, responsabile del Centro studi e membro della direzione nazionale Nursind, commenta i risultati della survey lanciata la settimana scorsa tra le iscritte al sindacato, in vista della Giornata internazionale dell'infermiere, il 12 maggio, che quest'anno coincide con la ricorrenza della festa della mamma.
In soli 7 giorni - si legge in una nota - hanno risposto al sondaggio 1.962 professioniste, di cui 1.874 (95,6%) infermiere, 58 (3,3%) ostetriche e 17 (1%) operatrici sociosanitarie. Il 95,67% del campione lavora nel Servizio sanitario nazionale e il 78,70% è mamma: oltre la metà ha almeno due figli, un terzo ne ha uno solo. Sempre per questioni economiche, emerge dall'indagine, la metà delle madri (53%) rinuncia all'astensione dal lavoro notturno e quasi 3 su 10 ha detto no al congedo parentale. "Risposte che, è inutile girarci intorno, sono solo un'ulteriore prova di quanto denunciamo da anni - sottolinea il segretario nazionale Nursind, Andrea Bottega - e cioè che gli stipendi degli infermieri in Italia, oltre ad essere al di sotto della media Ue, sono tutto tranne che dignitosi. E non serve un particolare acume per capire che anche le basse percentuali odierne di lavoro part time per le infermiere madri siano dovute in gran parte alle difficoltà di far quadrare i conti. Oltre che, naturalmente, a ragioni aziendali di tipo organizzativo, visto che il Ssn è piagato da una cronica carenza di organico".
Dal sondaggio si evidenzia inoltre che il 17,7% delle lavoratrici madri è in part time (di cui solo il 2,91% è in part time al 50% e il 7,38% al 75%), mentre tutte le altre lavorano a tempo pieno. Sempre sul fronte organizzativo, inoltre, non sfugge che da un lavoro a turni qual è quello infermieristico conseguono anche altre difficoltà di conciliazione con i tempi di vita: anche se il 45,92% delle mamme, terminato il periodo di gravidanza, ha affidato i propri figli all'asilo nido, il 38% ha comunque riscontrato problemi di incompatibilità tra gli orari dei nidi e quelli di servizio.