cerca CERCA
Martedì 30 Aprile 2024
Aggiornato: 02:01
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Ricciardi: "Molti enti interessati a progetti Ht su genomica"

16 novembre 2022 | 18.46
LETTURA: 3 minuti

Fotolia
Fotolia

"Centinaia di istituzioni nazionali hanno manifestato interesse" per collaborare ai progetti di Human technopole (Ht) sulle scienze omiche. "In questo momento c’è un comitato scientifico che ha valutato e sta valutando le 4-5 strategie" di ricerca e tra queste "ci sarà sicuramente anche quella per la genomica, per organizzare, fornire e gestire servizi, che altre strutture italiane non possono permettersi per l’esiguità dei finanziamenti, e per garantire una leva perché questi investimenti promuovano innovazione e progresso in tutto il territorio nazionale”. Così Walter Ricciardi, presidente del Comitato scientifico Ht, intervenendo oggi convegno digital 'Verso un Piano nazionale per la medicina di precisione: malattie rare laboratorio delle scienze omiche', organizzato da Omar (Osservatorio malattie rare), ospedale pediatrico Bambino Gesù e Orphanet Italia, con il patrocinio di Società italiana di bioinformatica (Bits), Fondazione Hopen Onlus, Sibioc (Società italiana di biochimica clinica e biologia molecolare clinica - Medicina di laboratorio) e con il contributo non condizionante di JuliaOmix* di GenomeUp, Roche Diagnostics e Thermo Fisher Scientific.

Nato a Milano sull’eredità di Expo 2015 come Istituto nazionale di ricerca sulle scienze della vita, “lo Human technopole – spiega Ricciardi - è una struttura che agisce come controllata da parte dello Stato attraverso i ministeri dell’Economia, dell’Università e della Salute con un finanziamento importante di 150 milioni di euro l’anno che hanno consentito la realizzazione dei primi laboratori e l’assunzione dei primi ricercatori che, una volta a regime saranno oltre mille, in diversi ambiti: biologia, bioninformatica, chimica, ingegneria, matematica e informatica. La missione è quella di utilizzare queste risorse umane per migliorare la salute e il benessere delle persone, svolgendo una ricerca avanzata con l’obiettivo di nuovi approcci di medicina personalizzata e preventiva”.

Le scienze omiche studiano le cause e meccanismi di una malattia a partire dall’analisi del genoma umano (genomica) o altre strutture cellulari, per identificare la terapia più efficace per le malattie genetiche rare e molte tipologie di tumore, con un impatto notevole in termini di salute per i pazienti, per le famiglie ma anche per l’intero sistema salute italiano. Negli ultimi anni "c’è stato un accordo tra Ht e lo Stato, attraverso i ministeri già citati – spiega l’esperto - con una convenzione che riserva il 55% delle risorse" del finanziamento "per creare piattaforme tecnologiche che possono essere messe a disposizione di tutta la comunità scientifica. Ht non solo quindi fa ricerca in house di grande livello, grazie a ricercatori - moltissimi stranieri e italiani rientrati dall’estero - che stanno facendo una ricerca” di eccellenza “anche sulla genomica utilizzando tecnologie di primaria rilevanza, ma nel prossimo futuro, metterà a disposizione queste piattaforme anche a istituzioni di ricerca italiane attraverso meccanismi regolatori che stiamo mettendo a punto".

Tra le strategie generali di ricerca perseguite dall’Istituto, Ricciardi ribadisce l’importanza della “genomica, l’analisi e l’approfondimento della conoscenza della diversità genetica e della predisposizione alle malattie della popolazione italiana", cioè dei “fattori di rischio e protettivi che influenzano lo sviluppo di determinate malattie, di nuovi bersagli e biomarcatori” per “lo sviluppo di nuove terapie”.

Sull’aspetto della “formazione interna ed esterna di giovani scienziati”, l’esperto ricorda che “il programma è già partito” e che c’è “l’impegno nei confronti della comunità italiana di ricerca per la promozione del progresso e l’innovazione attraverso il trasferimento tecnologico e la creazione di relazioni con il mondo industriale per favorire la trasformazione di queste scoperte scientifiche in applicazioni tangibili a beneficio di pazienti e società”.

A proposito della frammentazione eccessiva dei servizi, Ricciardi commenta: “E’ un problema strutturale, non solo a livello regionale, ma anche sotto-regionale, che il Paese fatica a risolvere. Ci vuole un’enorme volontà politica e gestionale da parte delle strutture centrali, ma ritengo che sia un passo obbligato per non avere pazienti di serie A e serie B, come di fatto abbiamo avuto nei passati 20 anni con differenti prestazioni e outcome. Oggi, vivere in una regione meno dotata a livello scientifico e tecnologico – conclude - ha pesanti ripercussioni su accesso ai servizi e sugli indicatori sanitari".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza