
A seguito dell’esame dei ricorsi presentati da quattro Regioni contro la Legge sull’Autonomia differenziata, la Corte Costituzionale, il 14 novembre, si è espressa dichiarando non fondata la richiesta di costituzionalità dell’intera Legge, ovvero la Legge nel suo intero non vìola la Costituzione, ma vengono considerate invece illegittime specifiche disposizioni contenute nello stesso testo legislativo. Sulla portata della sentenza della Corte, è stata avviata in Senato una discussione nel corso della quale sono intervenuti diversi Senatori. Nel dettaglio, il Sen. Boccia (PD) ha auspicato un confronto serio per una progettazione normativa coerente con la Costituzione, chiedendo una riunione urgente dei Presidenti dei Gruppi per definire l’iter per affrontare la questione, una richiesta evocata anche dal Sen. Borghi (IV). Sulla stessa linea l’intervento del Sen. Patuanelli (M5S) che ha sottolineato l’importanza della centralità del Parlamento rimarcata anche dalla Corte Costituzionale, ha chiesto un’informativa urgente rispetto a come il Governo intenda procedere per le modifiche al Disegno di Legge e ha esortato a una maggiore partecipazione parlamentare sul tema senza attendere l’iniziativa del Governo. Per contro, il Sen. Romeo (Lega) ha evidenziato la partecipazione parlamentare nell’approvazione del provvedimento e ha ridimensionato la portata dell’intervento della Corte Costituzionale affermando che i rilievi presentati porterebbero a una eventuale modifica della legge ma non alla sua eliminazione. Il Sen. Balboni (FDI) ha ricordato che prima di procedere è necessario conoscere nel dettaglio le motivazioni della sentenza della Corte e che in ogni caso ha dichiarato costituzionalmente legittima le legge respingendo 53 eccezioni di incostituzionalità.
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