Conte più affascinante di Bova, Meloni batte Schlein a cena. Gli italiani nel libro di Gigliuto

Intervista all'autore di "100% Italia" e presidente dell'Istituto Piepoli: tra Mussolini e scie chimiche, una fotografia curiosa e sorprendente

Livio Gigliuto
Livio Gigliuto
17 giugno 2025 | 13.49
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Che Paese siamo diventati? Le risposte, sorprendenti, divertenti, a volte preoccupanti, sono dentro “100% Italia” (Paesi edizioni), il nuovo libro firmato dal presidente dell'Istituto Piepoli, Livio Gigliuto, che fotografa l’identità profonda degli italiani attraverso un sondaggio inedito e originale, sviluppato sulla base dell’omonimo game show di TV8 condotto da Nicola Savino (autore anche della prefazione). Ma, a differenza del programma, il libro non si affida al campione in studio: "È un sondaggio vero e proprio, con 500 interviste su un campione rappresentativo. Ho scelto 100 domande, alcune leggere, altre molto profonde, per raccontare l’Italia del 2025", spiega Gigliuto all’Adnkronos.

Il risultato? Una mappa sorprendente delle opinioni del Paese reale, tra identità politiche fluide, giudizi controcorrente su Mussolini, fascino trasversale per Giuseppe Conte e un’impennata nelle credenze complottiste. Gli italiani vorrebbero vedere Fiorello in politica, scelgono più la mamma (73%) del papà, e il 43% evaderebbe le tasse se non fosse scoperto. Ma su Fedez e Chiara Ferragni ci si divide perfettamente a metà.

Giuseppe Conte è risultato il terzo uomo più affascinante d’Italia. Te lo aspettavi?

"Quando ho fatto la domanda non pensavo a lui. Non ho dato alcun elenco. Gli intervistati, donne e uomini, potevano rispondere chiunque: dal marito al vicino di casa, da un attore al ct della nazionale. Conte è arrivato terzo, dietro a Bova e Argentero ma davanti a Gassmann e De Martino. Questo ti dice molto della sua presenza nell’immaginario pubblico. Uno che 'presenteresti volentieri in famiglia'. Non a caso, non ho chiesto chi è il più sexy, ma il più affascinante, e per questo anche molti uomini si sono sbilanciati per il leader M5s.

E poi è arrivato primo tra i premier più amati degli ultimi 30 anni: 26%, davanti a Draghi (25%), Berlusconi (17%) e Meloni (16%). Numeri bassini per quelli di centrosinistra.

"Il gradimento per Conte ultimamente viene sottovalutato, ma c’è. Il giudizio su di lui non è solo politico: era al governo durante il Covid. Gli italiani, anche quelli che non lo votano, lo vedono come uno che ce l’ha fatta in mezzo alla tempesta. E quando vivi un’emergenza si instaura un rapporto diverso con chi era insieme a te in quel momento di paura e incertezza".

Un altro dato curioso è che il 52% degli italiani si dice di sinistra, ma più del 55% andrebbe a cena con Giorgia Meloni (sempre il 52% comprerebbe da lei un’auto usata). Come lo spieghi?

"Perché non è una questione di voto, ma di empatia. Giorgia Meloni oggi appare come una figura più accessibile, più comunicativa. Paradossalmente, Elly Schlein, che probabilmente nella vita reale è più scanzonata e pop, si presenta in pubblico come rigida, istituzionale. Quella ragazza da corteo, col sorriso e la kefiah, è scomparsa dalla narrazione. E questo incide".

Ma davvero quasi il 30% degli italiani ha opinioni positive su Mussolini?

"È così. Ed è scioccante, ma non nuovo. Quando ho deciso di includere domande su fascismo e dittatura mi sono chiesto se me la sentivo di scoprire il risultato. Ma raccontare l’Italia vuol dire anche toccare i nervi scoperti. Ho fatto tre domande su quel periodo storico: la più rilevante è 'Il fascismo ha fatto anche cose buone?'. E il 46% ha risposto sì. Non perché siano fascisti, anzi: in altri sondaggi molti si dichiarano antifascisti. Ma perché certe narrazioni – i treni in orario, le bonifiche, l’Inps – continuano ad avere presa. E questo dimostra quanto sia ancora utile celebrare il 25 aprile".

E i giovani? Che rapporto hanno con la storia?

"Hanno un’immagine decontestualizzata, a volte mediatizzata. Lontana dalla memoria familiare: i loro genitori e nonni avevano racconti diretti del Ventennio e della guerra, per molti di loro manca questo elemento. In più, siamo in un momento storico in cui piacciono le leadership forti. Dopo gli anni di Obama e dei leader empatici, oggi attraggono di più i personaggi assertivi. Non a caso, anche Mussolini viene giudicato con meno severità da chi non ne ha vissuto le conseguenze".

Mi ha colpito il fatto che un terzo del campione creda che le scie degli aerei contengano sostanze chimiche rilasciate volontariamente.

"Quattro italiani su dieci pensano che alcune persone abbiano poteri paranormali. Un italiano su tre è convinto dell’esistenza di un ‘governo ombra’ che decide tutto. Questo non va sottovalutato: non è solo folklore, è un sintomo della crisi di fiducia nelle istituzioni. Le fake news hanno successo perché sono prodotti narrativi ben confezionati".

Come si risponde a questa sfiducia?

"Divulgare meglio. Serve una comunicazione scientifica, politica e sociale che sappia usare i codici della cultura pop, che sia affascinante quanto le teorie del complotto. Altrimenti, la realtà perderà sempre il confronto". (di Giorgio Rutelli)

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