
All'Adnkronos il padre della ragazza uccisa il 15 gennaio 2021 a San Francisco da quello che era il suo fidanzato: "Il suo assassino ancora in libertà"
"Mercoledì 15 gennaio saranno 4 anni che mia figlia è stata uccisa a San Francisco da quello che era il suo fidanzato. Ed ora mi tocca leggere quanto accaduto a Modena. Due donne, mamma e figlia, uccise da un uomo che per il giudice ha agito per 'motivi umanamente comprensibili'. Ma quali sono esattamente questi motivi comprensibili per togliere la vita a chi dicevi di amare? Io da quattro anni mi batto per avere giustizia, con l'assassino di mia figlia ancora a piede libero, fuggito in Messico con un mandato di cattura internazionale, vado nelle scuole per scoraggiare l'uso della violenza nei più giovani, ma che sconforto mi viene a leggere queste notizie". A commentare all'Adnkronos il mancato ergastolo a Salvatore Montefusco, per il duplice femminicidio a Modena, è Luigi De Nitto, papà di Veronica uccisa a 34 anni dal fidanzato in America, dove viveva.
"Anche a me più volte hanno chiesto perché non vado in Messico a cercare l'uomo che ha ucciso mia figlia, per ucciderlo - continua - Ma io non sono un assassino, io voglio che venga chiuso in carcere e ci resti fino al suo ultimo respiro. La mia è una ferita ancora molto aperta, sono passati quattro anni e mi sembra sia successo ieri. Combatto ogni giorno, sperando di vederlo scontare la pena, e non vedo luce. Vorrei avere un colloquio con il premier Meloni, anche solo dieci minuti, perché possa far pressioni sugli Stati Uniti e sul Messico. Sono stato a Bruxelles, al Parlamento europeo, ma nulla. Non posso sentire notizie come quella di Modena senza perdere un po' di fede nella giustizia. Non è giusto abituarsi a questa impunità, le leggi ci sono, nulla può valere come attenuante di fronte a un omicidio". (di Silvia Mancinelli)