
Da primi risultati dell'esame sul corpo della 47enne non ci sarebbero segni di uno choc anafilattico. Professor Sesti: "Esiste un'embolia, che non è causata da bolle d'aria ma dal grasso che entra in circolo"
Non ci sono segni di choc anafilattico sul corpo di Ana Sergia Alcivar Chenche, la 47enne ecuadoriana morta sabato scorso dopo un intervento di liposuzione in un centro medico privato a Roma. E' quanto emerge dai primissimi risultati dell'autopsia, compiuta oggi dal medico legale, i cui esiti al momento fanno propendere un decesso legato a una eventuale embolia polmonare o a una complicazione cardiaca.
Per individuare con certezza la causa della morte serviranno ulteriori accertamenti istologici.
Un'ipotesi fondata perché, spiega all'Adnkronos Salute Giorgio Sesti, docente di Medicina interna all'università Sapienza di Roma "esiste un tipo di embolia polmonare 'non gassosa', che non è causata quindi da bolle d'aria, ma dal grasso che entra in circolo". E' possibile, infatti, che il "grasso che viene liberato dai siti della liposuzione entri in circolazione e crei gravi danni. Questi fenomeni accadono se, per esempio, si ha un trauma in un incidente della strada e la persona traumatizzata è abbastanza in sovrappeso. Se c'è un danno del tessuto adiposo questo si diffonde con tutti i rischi del caso. Accade anche quando ossa che contengono il midollo spinale, quello che produce le cellule del sangue, vengono spezzate e per caso pezzi del midollo passano in circolo. In generale i rischi derivano da cause traumatiche".
Anche nella liposuzione, per, "se per qualche ragione si attiva questo meccanismo e il grasso va in circolo può sicuramente avvenire un'embolia grassosa". Per quanto riguarda le cause cardiache, invece, i problemi possono essere tanti "un mare magnum, per esempio si può avere un grosso calo dei liquidi, quindi uno choc cardiovascolare legato proprio all'ipotensione. Ma ci possono essere danni diretti da sofferenza cardiaca e sono tante le patologie cardiovascolari che possono essere implicate, come accade in qualsiasi intervento chirurgico".
Per la morte della donna, avvenuta domenica scorsa, la procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine. Nel procedimento, coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Colaiocco, si ipotizza il reato di omicidio colposo. La procura ha iscritto nel registro degli indagati il chirurgo, l'anestesista e l'infermiera. La struttura, nel quartiere Torrevecchia, è stata posta sotto sequestro.