
Padre Thomas Joseph White: "Si laureò nel 1987 con il massimo dei voti. Un Pontefice americano non ce l'aspettavamo"
"Leone XIV ha trascorso un periodo importante qui. Questa è un'istituzione dove ha ricevuto qualcosa che ha influenzato la sua vita. È solo una parte del suo passato, ma la vogliamo raccontare". Così all'Adnkronos Thomas Joseph White, padre domenicano di Washington e rettore della pontificia università san Tommaso d’Aquino Angelicum, a due passi da piazza Venezia. Qui Leone XIV ha studiato diritto canonico conseguendo il dottorato nel 1987 con il massimo dei voti. "Scrisse la tesi in inglese. In questa università si possono svolgere in spagnolo, tedesco, inglese, italiano e altre lingue. Prima del concilio Vaticano II potevano essere solo in latino". Si laureò, con lode, con un elaborato dal titolo 'L'ufficio e l'autorità del priore locale dell'Ordine di Sant'Agostino'. "Leone XIII aveva portato san Tommaso d’Aquino nella discussione politica per sottolineare l’importanza dei diritti naturali, la libertà di religione e il rispetto della famiglia. Questo è continuato nella dottrina sociale moderna che è stata coltivata fino a Papa Francesco e possiamo aspettarci che Leone XIV continui a farlo", dice padre White.
Il filo conduttore è la difesa dell’essere umano dalle minacce del presente. "Penso che Leone XIII nella Rerum Novarum fosse preoccupato per i diritti dei lavoratori nell'epoca dell'industrializzazione. Dobbiamo ricordarci che non c'erano ore fisse di lavoro, un salario minimo e un’età minima, quindi c'erano bambini che non andavano a scuola e lavoravano tutto il giorno". Lo studio della filosofia è centrale nel bagaglio culturale di Leone XIV: "La filosofia ha a che fare con le grandi domande: cos'è l'essere umano? Cos'è l’anima? Esiste Dio? Cos'è la bellezza?". La religione e la filosofia sono molto legate secondo padre Thomas Joseph: "Penso che noi uomini possiamo conoscere anche cose non empiriche; per esempio, la giustizia è qualcosa che non si vede al microscopio o con un telescopio, ma tutta la società civile è costruita sul desiderio e l'aspettativa di giustizia: è qualcosa di molto concreto ma non è misurabile".
Il fatto che Prevost abbia scelto il nome di Leone XIV "è stato per me molto interessante perché segnala l’idea di un Papa tradizionale e in un altro senso molto creativo. Ma sono stato più sorpreso che fosse americano, perché questo era totalmente inaspettato. C'è sempre stata l'opinione tra noi cattolici americani che non avremmo mai avuto un Papa statunitense. Tuttavia, il conclave ha deciso di andare in un'altra direzione. Non penso che il Papa sia concentrato sul fatto di essere americano. Penso che al contrario sia molto consapevole che è al servizio dell'intera Chiesa cattolica. È molto affezionato al popolo del Perù e ha una grande esperienza internazionale; potrebbe essere positivo per gli Stati Uniti vedere sé stessi servire il mondo". Le differenze con papa Francesco si sono notate fin dal primo giorno: Leone XIV è apparso indossando i paramenti rossi e ha scelto un nome che richiama la tradizione della Chiesa. "Ogni Papa ha il suo stile. Questo Pontefice, venendo dall'ordine agostiniano, forse è un po' più formale, arriverà da lui uno stile un po' più classico". La pontificia università san Tommaso d’Aquino è immersa nella cultura millenaria della Chiesa e dipende direttamente dal Pontefice, è un luogo multietnico: "Abbiamo circa 1000 studenti da 100 paesi diversi, quindi è un ambiente incredibilmente diversificato, ci sono molti seminaristi, preti e suore giovani e abbiamo 200-250studenti laici. C’è un'ottima formazione, i prossimi missionari che torneranno ai loro Paesi e in tutto il mondo cercheranno di insegnare la fede e la tradizione intellettuale cattolica, la filosofia e il diritto canonico".