
Domani a Perugia, con un dialogo per riscoprire le parole umane contro quelle di odio: a curare il libro il segretario della Fondazione, padre Francesco Occhetta
La riscoperta delle parole umane contro le parole di odio, di un mondo senza guerre mentre i conflitti continuano in tutto il mondo e nessuno trova la chiave per fermarli. Forse solo la luce della fraternità può illuminare una strada e fermare la guerra. È il senso del volume pubblicato dalla Fondazione Fratelli tutti “Il Vocabolario della fraternità, 365 parole per riscoprire la nostra umanità” (Rizzoli) che viene presentato domani a Perugia alle ore 18:00 nell’Aula Magna dell’Università per Stranieri, Palazzo Gallenga, dopo gli appuntamenti di Napoli, Roma, Lecco e Novara. Il dibattito sul libro vuole essere lo spunto per una discussione ancora più ampia sul futuro del mondo, dell’umano, sulla pace e la guerra, sul riarmo.
A Perugia, perciò, ci sarà un confronto largo con ospiti che sono da sempre costruttori di pace. Introduce i lavori il padrone di casa, il Magnifico Rettore dell’Università per Stranieri Valerio De Cesaris. I relatori sono la Presidente della Regione Umbria Stefania Proietti; la Sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi, anche delegata dell’Anci per la Pace; l’Arcivescovo di Perugia e Città delle Pieve Monsignor Ivan Maffeis; il direttore di Rai Umbria Giovanni Parapini; il Presidente Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace Flavio Lotti e il Segretario Generale della Fondazione Fratelli tutti e curatore del libro padre Francesco Occhetta. Modera il giornalista Alessio Maria Antonielli. Letture a cura di Ilaria Falini, Teatro Stabile dell'Umbria.
L’incontro è organizzato dalla Fondazione Fratelli tutti, dalla Basilica Papale di San Pietro e dal World Meeting on Human Fraternity #BeHuman che il 12 e 13 settembre celebra a Roma la sua terza edizione. Il patrocinio è stato concesso dalla Regione Umbria, dal Comune di Perugia e dall’Arcidiocesi di Perugia – Città della Pieve. In collaborazione con Rai Umbria, Tgr Umbria e Università per Stranieri di Perugia.