Dazi, Uliano (Fim): "Imprese componentistica auto la parte più debole"

Per il segretario generale "è urgente un tavolo al Mimit, anche per ragionare di misure di compensazione" ad esempio sul fronte del costo dell'energia

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28 luglio 2025 | 15.48
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Per un settore, quello dell'automotive, "già in una situazione di forte sofferenza sui volumi, in particolare negli ultimi due anni", l'impatto dell'accordo Usa-Ue "diventa importante, in particolare per le case automobilistiche tedesche che esportano negli Usa. Non tanto su Stellantis, dunque, ma su quella rete di piccole e medie imprese dell'indotto che lavorano per le case automobilistiche tedesche". Così all'AdnKronos Ferdinando Uliano, segretario generale Fim Cisl, per il quale l'entità di questo impatto sulle imprese italiane del settore dipenderà dunque "da come queste case automobilistiche agiranno per contenere il danno dei dazi". Il rischio è che scarichino sull'indotto l'effetto dazi "con un impatto importante perché l'Italia è il Paese che più esporta componenti nel settore dell'auto".

"Abbiamo chiesto, qualche settimana fa, un incontro urgente al Mimit per affrontare proprio la situazione dell'indotto, che è quello che sta soffrendo di più. I dazi - continua Uliano - rappresentano ora un ulteriore elemento che va a scaricarsi sulla parte più debole". Per questo incontro, una data ancora non c'è ma il tema dazi andrà ad aggiungersi a quelli di un tavolo quanto mai urgente "durante il quale discutere anche degli eventuali elementi di compensazione, ad esempio sul fronte del costo dell'energia che pesa più che in altri paesi europei".

L'effetto dei dazi, ad ogni modo, "non necessariamente sarà benefico per l'economia Usa, non è detto che riescano a compensare con le produzioni interne", sottolinea Uliano.

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