Manovra, Boccia: "Sanità al collasso e fisco à la carte, ora modifiche"

Il capogruppo Pd al Senato Francesco Boccia passa in rassegna le criticità della legge di Bilancio da 18,7 miliardi del governo Meloni, ora in esame in commissione a Palazzo Madama

(Ipa)
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12 novembre 2025 | 11.56
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Crescita al lumicino, sanità al collasso, lavoro povero, fisco à la carte, autonomia che mina la stessa unità nazionale: è la manovra "del declino" e "dell'immobilismo mascherato". In un'intervista all'Adnkronos il capogruppo Pd al Senato Francesco Boccia passa in rassegna le criticità della legge di Bilancio da 18,7 miliardi del governo Meloni, ora in esame in commissione a Palazzo Madama. E mette sul piatto le proposte che saranno al centro degli emendamenti del Pd in arrivo entro venerdì: un piano straordinario per la sanità, salario minimo e politica industriale, no alla rottamazione, tra le altre.

"La manovra è sbagliata e la maggioranza è evidentemente divisa: a questo punto ci auguriamo che ci possa essere un confronto parlamentare perché questa manovra è ingiusta e iniqua e va cambiata", sottolinea il senatore dem. "Il tempo degli alibi, alla quarta manovra su cinque, è assolutamente finito - attacca Boccia - nonostante il tentativo, anche abbastanza goffo e sempre più imbarazzante, della presidente del Consiglio e del ministro dell'Economia di chiamare in causa i governi precedenti".

In cima alle critiche di Boccia la crescita relegata ai decimali. "Anche quest'anno le previsioni saranno disattese" e "certificheranno un paese immobile", dice. "E' una manovra che fotografa il declino - incalza - loro la presentano come segno di stabilità ma di fatto è un immobilismo mascherato, nel senso che evitano di fare scelte perché tra i tre partiti di maggioranza c'è un patto politico di potere, uno scambio sulle grandi riforme, l'autonomia alla Lega, con i danni che comporta; la giustizia a Forza Italia e il premierato e i pieni poteri a Fratelli d'Italia" e non si affronta "la realtà in un paese che invecchia che produce meno, che cresce dello 'zero virgola'".

'governo fallisce su sanità e premia evasori, politica industriale assente'

Un altro vulnus della manovra indicato da Boccia è la sanità. "La sanità pubblica è al collasso - denuncia Boccia - la diseguaglianza sanitaria è in crescita e l'Istat ha fatto ritornare con i piedi per terra tutta la maggioranza dicendo in audizione con chiarezza che i pronto soccorso esplodono e 5,8 milioni di italiani, i più poveri, hanno rinunciato a curarsi: è il fallimento morale e politico del governo e questa è la responsabilità più grave". La salute, incalza, "non è una voce di spesa ma la misura di una civiltà e in questo momento l'Italia non garantisce un diritto universale come la salute".

Terza nota dolente per il senatore Pd sono le politiche per l'occupazione. "Il lavoro povero e la precarietà sono la nuova normalità: quest'anno sono state registrate quasi 600 milioni di ore di cassa di integrazione straordinaria, che sono il segno di un'economia ferma, di una strategia industriale che non c'è", rileva. In Italia, ribatte, "non c'è una politica industriale da tre anni, i profitti però crescono, aumentano le ricchezze di pochissimi, i salari reali arretrano e il governo non affronta il nodo" e questo è "segno di una frattura profonda nel patto sociale".

Un altro punto di critica è il fisco: "è una politica fatta di condoni e di un fisco à la carta: anziché allargare la base imponibile per abbassare la pressione fiscale - osserva Boccia - loro la restringono e ovviamente non riescono ad abbassare pressione fiscale che è da record". Il tutto con il risultato che "chi evade viene premiato e chi paga viene umiliato", scandisce il senatore Pd.

'maschera autonomia differenziata, attacco silenzioso unità nazionale'

F orte poi la critica all'autonomia differenziata, che "purtroppo è stata mascherata con l’inserimento della definizione dei Lep negli articoli dal 124 al 128. Abbiamo chiesto di stralciarli ma non lo hanno fatto, saremo durissimi. in Aula protesteremo ancora" perché c'è "un attacco silenzioso all'unità nazionale: scuola, sanità, trasporti dipenderanno di fatto dal codice postale", sottolinea Boccia.

Non mancano infine le proposte del presidente dei senatori democratici. In primis, serve un piano straordinario per la sanità pubblica "riportando il finanziamento ben oltre il 6,5-7% del Pil, quando invece nel triennio si scende addirittura sotto 6%, toccando dei minimi che mettono veramente in discussione un diritto universale come la salute". Secondo fronte di intervento il pacchetto 'lavoro': servono "il salario minimo, rinnovi contrattuali e una politica industriale nazionale nuova" che rilanci innovazione e autonomia tecnologica, afferma. Terzo, la giustizia fiscale. Boccia chiede la soppressione definitiva della rottamazione. "Tutti, dalla Corte dei conti, all'Ufficio parlamentare di bilancio, la Banca d'Italia, l'Istat hanno criticato la pace fiscale: serve un piano triennale per la fedeltà fiscale, per la progressività delle imposte e le risorse recuperate vanno destinate con chiarezza nella manovra triennale a sanità, scuola, ricerca e sicurezza".

"Non c'è patria, e lo diciamo a coloro che si professano patrioti, senza giustizia fiscale", scandisce. "Chi evade tradisce la comunità ed in questo momento i primi traditori della comunità - conclude Boccia - sono proprio i leader di centrodestra che stanno con questa manovra certificando l'immobilismo del nostro paese".

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