
Si dovrebbe ricorrere al Meccanismo europeo di stabilità per finanziare l’industria della difesa dell’Ue, dice Enrico Letta. “Non vedo ragioni per non utilizzarlo per iniziare a finanziare le necessità di difesa europea. Servirebbe anche all’Italia, per uscire dal cul de sac in cui si è infilata in merito”, spiega con riferimento alla mancata ratificazione italiana che ne sta bloccando la riforma a livello europeo.
Parlando durante la conferenza “Is the EU Fit for a Fragmented World?”, organizzata dall’Institute for European Policymaking presso l’Università Bocconi di Milano, l’economista ed ex presidente del Consiglio italiano si è detto “ottimista” in merito. Secondo lui c’è ampia sovrapposizione tra i Paesi europei che vorrebbero integrare l’industria dalla europea e i cosiddetti frugali (che rifiutano la messa in comune dei finanziamenti). Questi ultimi sarebbero “più aperti” sulla capacità fiscale se si inizia dalla difesa, spiega Letta.
Le ricadute sarebbero positive per l’economia europea, perché oggi i miliardi spesi dall’Ue per aiutare l’Ucraina “vanno a finanziare le industrie e creare posti di lavoro negli Stati Uniti e in Corea del Sud”, continua l’ex premier italiano.