
Due settimane decisive: l'11 febbraio è la volta di Unicredit e Banco Bpm
Occhi puntati sui conti delle banche: saranno due settimane decisive per il risiko bancario . Si parte domani con Intesa Sanpaolo, la prima banca italiana, il cui Ceo Carlo Messina ha già messo le mani avanti le scorse settimane: "Non siamo interessati a operazioni di M&A". Il 5 febbraio entrano in scena sul fronte dei conti Credit Agricole, azionista di peso in Banco Bpm, e Mps, fresca di Ops su Mediobanca lanciata il 24 gennaio. Il 6 febbraio tocca alla Popolare di Sondrio, con più di un'analista contattato da Adnkronos che si dice interessato a capire se potrà essere o meno della partita del risiko, e soprattutto da quale lato della barricata: quello della preda o del predatore.
Ma questa settimana è solo l'antipasto: il clou arriva quella successiva. Cerchiate in rosso il 10 febbraio, quando Mediobanca – bersaglio dell'offerta pubblica di scambio lanciata da Unicredit – svelerà i conti. Ma l'appuntamento chiave è l'11 febbraio: a salire sul palco dei conti saranno proprio Unicredit e Banco Bpm. Orcel definisce l'offerta "congrua" per gli azionisti di Piazza Meda, mentre dal quartier generale di Banco Bpm il fronte appare ancora compatto: è una killer acquisition - questo il ragionamento - "per eliminare un concorrente sul mercato".
Da non trascurare, sempre rimanendo dalle parti degli interessi di piazza Gae Aulenti e dei piani di espansione di Andrea Orcel , quello che accade in Germania: in ballo c'è Commerzbank: se l'operazione tra Unicredit e la seconda banca tedesca va in porto - come detto dall'economista Marcello Messori all'Adnkronos - prende forma il quarto o quinto gruppo bancario europeo. La seconda banca tedesca intanto anticipa i conti di due settimane, ma la strategia aggiornata arriverà solo il 13 febbraio. Appuntamento a Francoforte, dunque, alla vigilia di San Valentino per iniziare quantomeno a capire se il matrimonio s'ha da fare o meno. (di Andrea Persili)