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Mediobanca, Caltagirone chiede il rinvio dell'assemblea

La società Vm 2006 Srl "si rivolgerà alla Consob perché assicuri una piena, integra e tempestiva informazione al mercato, anche quanto agli effetti della deliberazione proposta"

Mediobanca, Caltagirone chiede il rinvio dell'assemblea
03 giugno 2025 | 18.12
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Vm 2006 Srl del Gruppo Caltagirone sollecita il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca "a proporre all’assemblea convocata il 16 giugno di deliberare il rinvio della medesima al momento in cui gli accordi di partnership saranno definiti". In tale modo, si legge in una nota, "sarà possibile altresì evitare ogni contestazione in ordine al conflitto di interesse che caratterizza l’attuale operato del Consiglio di Amministrazione di Mediobanca e consentire ai soci una coerente e ponderata valutazione del proprio interesse di investitori". La società Vm 2006 Srl "si rivolgerà alla Consob perché assicuri una piena, integra e tempestiva informazione al mercato, anche quanto agli effetti della deliberazione proposta".

Il Consiglio di Amministrazione della società Vm 2006 Srl del Gruppo Caltagirone si è riunito in data odierna per deliberare in merito alla proposta di deliberazione dell’assemblea di Mediobanca – Banca di Credito Finanziario s.p.a. convocata il prossimo 16 giugno 2025 in ordine alla proposta di autorizzazione all’esecuzione dell’offerta pubblica di scambio volontaria sulla totalità delle azioni ordinarie di Banca Generali. La Vm 2006 Srl, anche alla luce della Relazione illustrativa redatta ai sensi dell’art. 125-ter del Tuf, "ha preso atto della assoluta incompletezza dell’informazione ad oggi disponibile e della attuale indeterminatezza anche economica degli elementi strutturali dell’offerta".

Segnatamente, come risulta chiaramente dalla Relazione, "non è disponibile né è dato conoscere il contenuto economico e negoziale degli accordi di partnership strategico-industriale di lungo periodo nei settori della banqueassurance, dell’asset management e dell’insure-banking, che dovrebbero essere conclusi tra il Gruppo Mediobanca, Assicurazioni Generali e Banca Generali, per essendo tali accordi un elemento irrinunciabile dell’Offerta e indispensabili per la permanenza dei promotori di Banca Generali". Il contratto tra Mediobanca, Banca Generali e Generali, si legge, "è indispensabile per la fattibilità dell’operazione. Infatti in esso debbono essere regolati i rapporti tra Generali e Banca Generali per la prosecuzione della collaborazione tra le due società, determinandone gli obblighi, le garanzie e i rimedi perché rimangano inalterate le possibilità di reddito delle due società". L’assenza di tale contratto "può provocare sconcerto tra i promotori anche per l’effetto della perdita del marchio Generali, promotori che allo stato non sanno se la società sarà controllata da Generali, Mediobanca o Mps che hanno tre differenti strategie. In mancanza di tali elementi informativi ed economici, "la stessa deliberazione dell’art. 104 Tuf appare del tutto inefficace e configura una delega ‘in bianco’ al Consiglio di Amministrazione di Mediobanca, delega per la quale sarebbe invece necessaria una esplicita previsione statutaria".

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