
Il gruppo supera il consensus degli analisti con ricavi netti in crescita del 13% a 1,341 miliardi di euro e Miu Miu vola nel retail a +60% anno su anno
Nel panorama globale della moda, il gruppo Prada apre il 2025 con il piede giusto e una marcia in più. Il primo trimestre si chiude con ricavi netti a 1,341 miliardi di euro, in crescita del 13% su base annua, battendo le previsioni degli analisti. A trainare il risultato è ancora una volta il retail, che tocca quota 1,216 miliardi, con vendite like-for-like e full price in netta progressione. È la conferma di una traiettoria che premia creatività, rilevanza culturale e solidità operativa anche in uno scenario macroeconomico meno favorevole.
Il brand Prada, in particolare, mostra vendite stabili ma il vero motore della crescita resta Miu Miu: il marchio della casa cresce del 60% anno su anno, conquistando tutte le categorie e mercati, forte di campagne iconiche e collezioni dal linguaggio visivo audace e allineato allo spirito del tempo. La pelletteria si conferma il segmento più dinamico, mentre iniziative come Miu Miu Gymnasium e Custom consolidano l’identità del brand come fenomeno culturale prima ancora che commerciale. Anche la geografia premia il gruppo: crescono l’Europa (+14%), le Americhe (+10%) e l’Asia Pacifico (+10%), nonostante condizioni invariate rispetto al 2024. Il Medio Oriente spicca come area a maggiore crescita (+26%), mentre il Giappone continua la sua corsa (+18%), pur con segnali di progressiva moderazione.
“Abbiamo eseguito la nostra strategia con disciplina, nonostante un contesto più complesso”, ha evidenziato il presidente Patrizio Bertelli, ribadendo l’impegno nel lungo periodo, con investimenti continui in capitale umano e infrastruttura. Il ceo Andrea Guerra ha parlato di “solidità dimostrata anche a fronte del trimestre più forte dell’anno passato”, indicando nella creatività e nella rilevanza dei marchi la bussola strategica per affrontare i mesi a venire.
Nel frattempo, resta alta l’attenzione sull’integrazione futura di Versace, la cui acquisizione, da parte degli americani di Capri Holdings, annunciata il 10 aprile scorso, è ancora soggetta al via libera delle autorità. In attesa del closing, previsto per la seconda metà del 2025, il gruppo Prada consolida il suo ruolo di attore centrale nella nuova geografia del lusso globale.