Ucraina-Russia, Zelensky: "Mosca ha tempo fino a lunedì per negoziare"

Cremlino non esclude incontro Putin-Zelensky: "Va preparato bene". Kallas e 26 Paesi Ue: "Escalation Mosca mina sforzi di pace". Ungheria non firma. Von der Leyen: "Putin predatore"

Attacco russo a Kiev (Afp)
Attacco russo a Kiev (Afp)
29 agosto 2025 | 09.14
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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ricordato che scadono lunedì le due settimane che il presidente americano Donald Trump ha concesso al leader del Cremlino Vladimir Putin per dimostrarsi davvero pronto a negoziare un accordo di pace. ''Gli alleati aspetteranno fino al primo settembre affinché la Russia si prepari ai colloqui'', ma ''se la Russia non si dimostra pronta entro lunedì cercheremo risposte dai nostri partner'', ha detto Zelensky, sottolineando che ''l'Ucraina chiede agli alleati garanzie di sicurezza che vengano approvate nei rispettivi parlamenti'' e quindi che siano ''garanzie di sicurezza giuridicamente vincolanti''.

Il leader ucraino ha sollecitato una consegna più rapida di armi statunitensi nell'ambito dell'accordo Nato. "Vogliamo che questo corridoio funzioni, che funzioni un po' più velocemente", le parole di Zelensky in merito all'accordo che prevede l'acquisto da parte degli alleati della Nato di armi statunitensi per aiutare l'Ucraina a difendersi dagli attacchi russi.

Il presidente ha inoltre denunciato un massiccio rafforzamento delle forze russe nei pressi di Pokrovsk, roccaforte strategica nell'Ucraina orientale che Mosca rivendica come proprio territorio. "C'è un accumulo e una concentrazione del nemico lì. Fino a 100.000, questo è ciò che abbiamo questa mattina. Stanno preparando azioni offensive in ogni caso", ha dichiarato Zelensky ai giornalisti. Il presidente ha anche riferito che le forze ucraine stanno respingendo sacche di truppe russe nella regione di confine nord-orientale di Sumy, segnalando che i combattimenti restano intensi su più fronti.

Cremlino non esclude incontro Putin-Zelensky: "Va preparato bene"

Putin ''ritiene che qualsiasi incontro al livello più alto debba essere preparato bene''. Così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha risposto a una domanda dei giornalisti su un possibile incontro tra Putin e Zelensky. In ogni caso, ha proseguito Peskov, sono necessari incontri al vertice per finalizzare il lavoro degli esperti. "Qualsiasi incontro al più alto livello deve essere ben preparato in modo da poter finalizzare il lavoro che deve essere prima svolto a livello di esperti", ha detto Peskov, come riporta l'agenzia di stampa Ria Novosti.

Il portavoce del Cremlino ha inoltre spiegato che è stato ''utile, molto costruttivo e significativo'' l'incontro avvenuto in Alaska lo scorso 15 agosto tra Putin e Trump. Ma il Cremlino ''intenzionalmente non ha voluto divulgare dettagli dell'incontro per proteggere il potenziale accordo di pace'' finalizzato a mettere fine alla guerra in Ucraina, ha affermato Peskov commentando le dichiarazioni rilasciate dal ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, secondo il quale esiste un ''accordo preliminare'' e la Russia ha ''ridimensionato le sue richieste territoriali in Ucraina''.

Da parte sua la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha definito ''insulti volgari'' quelli che il capo dell'Eliseo, Emmanuel Macron, ha rivolto al presidente russo. Quando lo ha definito ''un orco'' e ''un predatore'', il presidente francese ''ha oltrepassato il limite della ragione, ma anche quello della decenza'', ha attaccato Zakharova, secondo la quale Macron ha anche ''insultato l'intera Russia e il suo popolo''.

Kallas e 26 Paesi Ue: "Escalation Mosca mina sforzi di pace". Ungheria non firma

L’Alto rappresentante Ue, Kaja Kallas, ha pubblicato una dichiarazione congiunta sostenuta da 26 stati membri, tutti eccetto l'Ungheria che ha rifiutato di sottoscriverla. “Condanniamo fermamente i continui attacchi della Russia contro i civili e le infrastrutture civili, che costituiscono un'escalation deliberata e minano gli sforzi per la pace”, afferma Kallas pubblicando la dichiarazione nella quale si afferma che “gli attacchi intenzionali contro civili e obiettivi non militari sono crimini di guerra”. “Questi crimini non fanno che rafforzare la nostra determinazione e risolutezza nel sostenere l'Ucraina e il suo popolo nella loro difesa contro la Russia e nel loro perseguimento di una pace globale, giusta e duratura”, si legge nel testo. “L'Ue continuerà e incrementerà il suo sostegno globale all'Ucraina su tutti i fronti, anche accelerando i lavori sul 19° pacchetto di sanzioni”, prosegue la nota che sottolinea come dallo scorso marzo l'Ucraina si sia impegnata a un cessate il fuoco completo e incondizionato esprimendo ripetutamente la sua disponibilità alla pace, mentre la Russia abbia intensificato gli attacchi contro i civili e le infrastrutture.

Von der Leyen: "Putin predatore, Ue sia pronta a rispondere a minacce"

"L'intera Unione europea deve capire che è importante lavorare sulla prontezza, sulla prontezza immediata" per rispondere ai crescenti rischi e alle minacce, ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, mettendo in guardia contro il "predatore" russo Putin. Nel concreto, ha proseguito, è importante che i Paesi membri della Ue adottino la flessibilità finanziaria necessaria "per investire nella propria difesa" e prendere in considerazione più appalti congiunti in tutta Europa. Von der Leyen ha anche affermato che ''parallelamente'' la Ue deve impegnarsi per rafforzare le forze armate ucraine, trasformandole ''in un istrice d'acciaio, indigeribile per i potenziali invasori''.

Politico: "Europa valuta possibilità zona cuscinetto"

Secondo quanto scrive Politico, citando cinque diplomatici europei, l'Europa sta valutando la possibilità di sostenere una zona cuscinetto di 40 chilometri come parte degli sforzi per porre fine alla guerra della Russia contro l'Ucraina. La zona cuscinetto è al vaglio dei leader europei come opzione per un cessate il fuoco o un accordo postbellico tra le forze ucraine e russe, ma Washington non è coinvolta nelle discussioni, hanno affermato i cinque diplomatici anonimi.

Il piano

"Tutti stanno cercando di agire il più rapidamente possibile sulle garanzie di sicurezza, in modo che Trump non cambi idea", ha affermato uno dei funzionari europei. La proposta sarebbe probabilmente legata a concessioni territoriali da parte dell'Ucraina e non è chiaro se Kiev sia aperta al piano, hanno aggiunto i diplomatici. Secondo due funzionari, si prevede che le truppe francesi e britanniche costituiranno la maggioranza delle forze di peacekeeping, mentre Regno Unito e Francia premono affinché altri alleati forniscano equipaggiamento militare.

Secondo quanto riportato da Politico, in Ucraina potrebbero essere dislocati da un minimo di 4.000 a un massimo di 60.000 peacekeeper per garantire un potenziale accordo di pace, mentre gli alleati di Kiev rimandano l'assunzione di impegni pubblici finché non emergeranno dettagli chiave.

Cnn: Trump approva vendita oltre 3.000 missili a lungo raggio per Kiev

Gli Stati Uniti potrebbero inviare 3.350 missili Extended Range Attack Munition (Eram) all'Ucraina entro la fine dell'anno, ha riferito la Cnn, citando una fonte vicina al dossier. I missili potrebbero essere consegnati entro la fine del 2025 se la vendita si concluderà come previsto. Le armi hanno una gittata di 240-450 chilometri e non è ancora chiaro se Kiev ne imporrà restrizioni d'uso. L'annuncio della proposta di vendita da 825 milioni di dollari arriva mentre gli sforzi diplomatici per porre fine alla guerra non hanno ancora prodotto risultati concreti, e a seguito dei raid russi sulla capitale ucraina nella notte tra il 27 e il 28 agosto. Kiev potrebbe utilizzare finanziamenti provenienti da Danimarca, Paesi Bassi e Norvegia, nonché fondi precedentemente stanziati dagli Stati Uniti per l'acquisto.

Kiev: "Colpito importante impianto di carburante russo"

Sul fronte della cronaca, le forze ucraine hanno colpito una stazione di pompaggio di gasolio nella Russia occidentale, un'importante struttura che fornisce carburante alle forze armate di Mosca. Lo ha riferito lo Stato maggiore ucraino, precisando che la stazione di pompaggio si trova nei pressi del villaggio di Naytopovichi, nell'oblast di Bryansk, al confine con l'Ucraina e la Bielorussia.

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