
Milano, 13/06/2025 - Per molti giovani la Musica – quella con la M maiuscola - non è solo un sogno da realizzare: è un bisogno profondo. Un linguaggio per riconoscersi, raccontarsi, esistere. Quando diventa parte di ciò che sei, il desiderio di viverla fino in fondo non è più una scelta: è una chiamata.
«Per i ragazzi, la musica è come l’acqua per le piante», racconta Franco Mussida, fondatore del CPM. «La sentono come qualcosa che accende l’anima. La musica non entra solo dalle orecchie: arriva al cuore, si fa strada dentro, profondamente. È un’occasione per conoscersi meglio e per trasferire questa consapevolezza agli altri».
Secondo Mussida, il percorso musicale può partire da quattro elementi: disposizione, attitudine, talento e genialità. Non sono categorie rigide, ma stadi che si trasformano. «Un’attitudine, coltivata, può diventare un talento. Un talento, sviluppato, può diventare genialità. Nessuno può sapere in anticipo cosa farà nella musica: sa solo che dentro di sé c’è una passione forte, autentica».
Per accompagnare questa evoluzione, serve un luogo che sappia accogliere e rispettare la diversità di ogni percorso artistico musicale. Il CPM Music Institute nasce da questa visione. «Il nostro modello formativo ha una sua personalità e una sua identità: lavorare sull’individuo, non solo sul musicista. Ogni allievo ha la possibilità di studiare e confrontarsi con più insegnanti perché ogni genere, ogni stile musicale, ha una tecnica propria, e ogni docente porta con sé la propria esperienza artistica. È come avere a disposizione tante vite, non una sola».
Il percorso formativo si muove tra esecuzione, interpretazione, composizione e improvvisazione, ma senza imporre uno schema unico: «Un musicista può essere un grande esecutore, non è obbligato a essere un compositore. Il nostro compito è aiutarlo a capire qual è la sua disposizione migliore».
Il legame con il mondo del lavoro è solido. Il dipartimento di Tecnologia del Suono apre le porte a professioni nuove e in espansione. «Parliamo di musica applicata al cinema, ai videogiochi, all’industria musicale, alle presentazioni aziendali. C’è un percorso di studi che chiamiamo Music & Media, ed è oggi tra i più seguiti. Non tutti lo conoscono all’inizio, ma molti ci trovano la loro strada».
Per aiutare gli studenti nell’orientamento alla formazione universitaria il CPM organizza tre Open Day annuali, una a febbraio, una a maggio e una a settembre. «Partecipare a queste giornate di orientamento è importante perché permette ai ragazzi di vivere in prima persona l’esperienza della formazione in questo campo. Non si tratta solo di visitare una scuola di musica, ma di iniziare a capire meglio se stessi, i propri obiettivi e tutte le possibilità che il mondo della musica può offrire».
Il rapporto con il mondo del lavoro non è lasciato al caso. «Due volte all’anno, per un’intera settimana, la scuola si ferma dando spazio a grandi concerti, seminari, incontri e masterclass con i protagonisti della Musica Rock, Pop, Jazz, Funk, Elettronica. Sono momenti di scambio vero, da cui sono nate collaborazioni concrete. È successo con Ermal Meta, ma anche con tanti altri artisti. Mahmood è solo uno dei tanti esempi di percorsi artistici cresciuti anche grazie al lavoro collettivo nato qui dentro».
In un tempo dove la velocità rischia di divorare la profondità, il CPM Music Institute si presenta come un luogo dove la musica torna a essere ciò che è sempre stata: un’esperienza viva, che si nutre di metodo, Vere relazioni. «Scegliere di vivere di musica è una sfida, ma anche un atto di verità», conclude Mussida. «Per chi sente quella chiamata e vuole costruire un percorso autentico, il CPM Music Institute non è solo una scuola di musica: è un luogo dove il talento incontra metodo, esperienza e relazioni vere».
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Contatti per la stampa: https://www.cpm.it/
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