
Firenze 19 giugno 2025 – In un panorama industriale che cerca costantemente nuovi modelli di crescita e inclusione, la Rosss S.p.A. di Scarperia, azienda leader nel settore dei sistemi di stoccaggio e movimentazione, si distingue anche per la sua chiara visione sul valore del capitale umano. E a sottolinearlo con forza sono il suo presidente, Simone Bettini, figura di rilievo anche nel contesto di Federmeccanica, come presidente designato, ed i fratelli Sandro e Stefano. Per i Bettini, l'apporto delle donne in azienda, in ogni ruolo e specialmente nelle posizioni di comando, non è solo un principio etico, ma un vero e proprio volano strategico. La Rosss, sotto la guida di Bettini, ha da tempo riconosciuto che la diversità di genere è una risorsa inestimabile. In un settore tradizionalmente a maggioranza maschile come quello dell'industria manifatturiera e meccanica, l'impegno di Rosss nel valorizzare le competenze femminili è un esempio concreto. Le donne, infatti, portano in azienda non solo professionalità e dedizione, ma anche prospettive diverse, capacità di problem-solving innovative e una sensibilità relazionale che arricchisce il tessuto aziendale. "Il grande valore delle donne in azienda si manifesta a tutti i livelli," afferma Simone Bettini. "Dalle posizioni di leadership, dove la loro capacità di visione e di gestione si rivela cruciale, fino a ogni singolo ruolo all'interno dell'organizzazione." Questa affermazione riflette una cultura aziendale che va oltre le quote rosa o la mera conformità normativa, abbracciando una convinzione profonda che la parità di opportunità e la valorizzazione del talento femminile siano un fattore competitivo chiave.
Nelle aziende moderne, la complessità dei processi decisionali e la necessità di affrontare sfide globali richiedono un ventaglio di competenze e approcci il più ampio possibile. L'integrazione delle donne in ruoli decisionali e tecnici contribuisce a creare un ambiente più dinamico, inclusivo e, in ultima analisi, più performante. Le statistiche dimostrano che le aziende con una maggiore diversità di genere ai vertici tendono a registrare migliori risultati economici e una maggiore capacità di innovazione. Daniela Vinci è una delle tante capitane di impresa, alla guida di Masmec, azienda barese che si è affermata su scala internazionale nel settore automotive come produttrice di macchinari all'avanguardia per l’assemblaggio e il test di componenti, oggi destinati principalmente a veicoli elettrici e a idrogeno.
"La Puglia ha tantissimo da offrire da un punto di vista anche industriale," afferma con convinzione Daniela Vinci. Una dichiarazione che va oltre il mero campanilismo, e che trova riscontro nei fatti. Tra gli anni Settanta e Ottanta, in un distretto industriale barese variegato e vivacizzato dalla presenza di diverse multinazionali, suo padre ebbe l’intuizione di creare un’azienda che si inserisse nella filiera della meccanica e poi della meccatronica. Nel corso del tempo e anche col passaggio alla seconda generazione, Masmec è diventata un esempio lampante di come l'innovazione, la ricerca e una visione strategica possano fiorire nel Mezzogiorno d'Italia, proiettandosi su mercati internazionali.
Masmec non è un'azienda qualunque; è un'impresa che anticipa il futuro. Realizzando sistemi complessi e ad alta precisione per un settore molto sofisticato e competitivo, condivide naturalmente con i propri clienti la spinta all’avanzamento tecnologico, attualmente orientato verso la riduzione delle emissioni inquinanti.
I suoi macchinari sono utilizzati per l'assemblaggio e il test di componenti chiave per le auto elettriche, dal pacco batterie alla trasmissione. Ma la visione di Masmec va oltre il presente, abbracciando anche le sfide dell'idrogeno, considerato da molti la prossima frontiera della mobilità sostenibile. Questo posizionamento all'avanguardia dimostra una capacità di previsione e un impegno costante nella ricerca e sviluppo che la rendono un'eccellenza nel panorama industriale.
Daniela Vinci incarna la figura dell'imprenditrice moderna: visionaria, determinata e profondamente legata al proprio territorio. La sua leadership ha permesso a Masmec non solo di crescere e consolidarsi, ma di diventare un simbolo del potenziale industriale pugliese. Un esempio che testimonia come, anche in regioni tradizionalmente meno industrializzate, si possano creare imprese leader, capaci di trainare interi settori verso il futuro della tecnologia e della sostenibilità.
Il settore automotive è da sempre un laboratorio d'avanguardia, un pioniere nello sviluppo di nuove tecnologie e nell'innovazione, inclusa quella digitale. Una realtà che Daniela Vinci conosce profondamente. Dalla Puglia, la sua azienda non solo produce macchinari avanzati per la mobilità del futuro – dai mezzi elettrici a quelli a idrogeno – ma si fa anche portavoce di una visione più ampia per il contributo che il Mezzogiorno può offrire all'Italia.
Infatti il Sud, che nell’immaginario comune è associato prevalentemente al turismo e all’enogastronomia, racchiude in sé tante imprese manifatturiere che, come Masmec, conquistano anche i mercati esteri grazie a competenze, intraprendenza e ricerca. La visione di Daniela Vinci, quindi, è quella di un Paese che sa unire le sue diverse anime: l'innovazione tecnologica che nasce dalle fabbriche, l'abilità manifatturiera che produce eccellenze, e la bellezza dei territori che attira visitatori. La Puglia, con la sua combinazione unica di capacità industriale avanzata e un patrimonio turistico inestimabile, si candida a essere un modello per questa integrazione, dimostrando che la forza dell'Italia risiede nella sua capacità di far dialogare tradizione e futuro, bellezza e produzione. Laura Ruggiero, alla guida di Faverdi Bari, è un altro esempio di visione industriale al femminile. E’ stata insignita del titolo di Cavaliere del Lavoro, una nomina che suggella una carriera di dedizione, innovazione e crescita. Un traguardo che la stessa Ruggiero ha voluto dedicare non solo alla sua famiglia, ma anche a figure che hanno profondamente influenzato il suo percorso, tracciando la rotta per intere generazioni di industriali.
La storia di Laura Ruggiero è intrinsecamente legata a quella di FAVER S.p.A., un'azienda che affonda le sue radici nella visione e nel lavoro del padre, per poi evolversi e consolidarsi grazie al contributo sinergico di lei e dei suoi fratelli e sorelle. È un esempio classico di impresa familiare italiana, dove valori, competenze ed un instancabile spirito di sacrificio si tramandano, adattandosi e innovando nel tempo. Sotto la sua guida amministrativa, FAVER ha saputo affrontare le sfide del mercato, crescendo e affermandosi nel proprio settore.
La sua azione ha posto le basi per un dialogo sociale costruttivo, fondamentale per la crescita dell'industria.
La storia di Laura Ruggiero, da oggi Cavaliere del Lavoro, è dunque un intreccio di radici familiari solide e di un'ispirazione attinta da figure di primo piano nel settore della meccanica. E’ la dimostrazione che il successo imprenditoriale non nasce solo da competenze tecniche e strategie economiche, ma anche dalla capacità di riconoscere i maestri, di seguire le loro orme e, a propria volta, di diventare un esempio per le generazioni future. Un riconoscimento che non premia solo un'azienda, ma una visione e un modello di fare impresa, oggi più che mai cruciali per la ripartenza e lo sviluppo del Paese.
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