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Roberto Orecchia: “Con l’oncologia di precisione meno recidive e più vite salvate. È un investimento per l’Italia”

Roberto Orecchia: “Con l’oncologia di precisione meno recidive e più vite salvate. È un investimento per l’Italia”
04 settembre 2025 | 15.07
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Alla Summer School di Motore Sanità a Venezia il Direttore Scientifico IEO richiama l’urgenza di garantire equità di accesso e valorizzare l’innovazione.

Venezia, 4 settembre 2025 - L’oncologia di precisione rappresenta oggi una delle frontiere più avanzate della medicina, capace di offrire cure mirate grazie alla caratterizzazione molecolare e genetica dei tumori. Un cambio di paradigma che, secondo il Professor Roberto Orecchia, Direttore Scientifico IEO, richiede un forte impegno per garantire accesso equo e sostenibile a tutti i pazienti, indipendentemente dal territorio di residenza. Intervistato da Mondosanità in occasione della Summer School di Motore Sanità, in programma a Venezia l’8, 9 e 10 settembre 2025 dal titolo “The Future of Life Sciences – Progressi in Medicina: Accesso all’innovazione in sanità | Come far progredire il nuovo welfare”, Orecchia ha ribadito come la parola chiave sia la personalizzazione: “Non più un protocollo uguale per tutti, ma trattamenti calibrati sul singolo paziente, grazie all’analisi delle mutazioni, delle proteine, dell’RNA e degli aspetti immunologici. Questo approccio consente terapie più efficaci, con minore tossicità e una migliore qualità della vita”.

Superare le disuguaglianze territoriali

Uno dei principali nodi resta l’accesso ai farmaci innovativi e alle nuove tecnologie, ancora rallentato da procedure complesse e da differenze regionali. “È necessario rendere la medicina più democratica, garantendo a ogni cittadino lo stesso standard di cura. Le reti oncologiche regionali e nazionali sono fondamentali per armonizzare i percorsi e ridurre le disparità, che purtroppo spingono ancora troppi pazienti verso la migrazione sanitaria”, ha sottolineato il Professore.

Da costo a valore per il Paese

Un altro punto cruciale è il tema dei costi. Le nuove terapie hanno prezzi elevati, ma per Orecchia vanno considerate investimenti e non spese: “Curare meglio e prima significa ridurre le recidive, contenere la tossicità dei trattamenti e abbattere i costi sociali legati alla malattia. Se un paziente guarisce, torna a lavorare, a vivere, a contribuire alla società. L’oncologia di precisione genera quindi valore per l’intero Paese”.

Big data e intelligenza artificiale

Fondamentale, infine, la capacità di valorizzare big data e nuove tecnologie digitali. “L’Italia ha eccellenze riconosciute a livello internazionale, ma dobbiamo investire in digitalizzazione e automazione. L’intelligenza artificiale può supportare screening oncologici, chirurgia robotica, radioterapia e analisi dei dati clinici, liberando tempo per i professionisti e accelerando le procedure. Anche questo è un risparmio”.

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