Bologna, 1/12/2025. Sono trascorsi quasi 25 anni dalla pubblicazione della storica legge 130 del 30 marzo 2001 “Disposizioni in materia di cremazione e dispersione delle ceneri”, che disciplina la pratica funeraria della cremazione e, nel rispetto della volontà del defunto, la dispersione delle ceneri. Una legge molto attesa, perché ha sancito il diritto del cittadino di poter essere cremato e disperso, secondo le ultime volontà espresse in vita.
Oggi, anche grazie a questa legge, la cremazione è in continua crescita. In Emilia Romagna, secondo i dati 2024 diramati da SEFIT - UTILITALIA, sono stati cremati 37.735 defunti, con un aumento dell’1,65% rispetto al 2023. Si pensi che l’incidenza della cremazione sul totale dei decessi registrati nel 2024 è pari al 74,8%, mentre il valore medio nazionale è al 38,9%. Sono dati che fanno comprendere quanto la cremazione sia non solo in crescita, ma anche e soprattutto sempre più diffusa.
Ma la diffusione così capillare porta con sé anche tante piccole false credenze, spesso radicate nel tessuto della nostra società, che rischiano di creare problemi a chi resta e, in alcuni casi, rendono impossibile procedere alla cremazione del defunto. «Un problema che riscontriamo sempre più spesso – racconta Alice Spiga, direttrice di SO.CREM Bologna, associazione che dal 1889 tutela le volontà alla cremazione dei propri associati – è che il pensiero della propria morte è postergato quasi all’infinito. Si ha paura non solo di pensare alla morte, ma anche di parlarne, con il risultato che si muore senza aver lasciato alcuna indicazione ai famigliari e spesso senza essersi informati sulle proprie possibilità».
I problemi nascono perché, anche se la cremazione è ogni giorno più diffusa, non è vero che chiunque può essere cremato. «Dipende tutto dalla situazione famigliare in cui il defunto si trova al momento del decesso – chiarisce la direttrice Spiga –. Se il defunto non era iscritto a una Società di cremazione come SO.CREM Bologna, le autorizzazioni alla cremazione devono necessariamente essere firmate da un parente in linea diretta: il coniuge, i figli, oppure tutti i parenti pari ordine e grado più vicini. Se manca un parente, perché irreperibile, contrario o impossibilitato a firmare, le autorizzazioni non vengono emesse».
Per questo è importante non dare nulla per scontato e informarsi finché si è in vita su come funziona la cremazione e su cosa fare affinché le proprie volontà siano rispettate. «Quando ci dicono: “Tutti sanno che voglio essere cremato/a, non serve la SO.CREM” – continua Alice Spiga – ci prendiamo sempre del tempo per chiarire che è vero: non è strettamente necessario essere iscritti per essere cremati. Però, attenzione: basta un parente contrario, irreperibile o impossibilitato a firmare, e le autorizzazioni non vengono emesse».
Pertanto, se i “tutti” informati sono soltanto amici o conoscenti e non si hanno famigliari diretti – coniuge o figli – che possano firmare le autorizzazioni dopo il proprio decesso, è altamente consigliabile informarsi presso una SO.CREM e valutare se effettuare o meno l’iscrizione. Iscrizione che si porta dietro un altro falso mito. «Tante persone – specifica Alice Spiga – sono convinte che, dopo la morte, avranno la cremazione gratuita perché erano iscritte a SO.CREM Bologna. Ma essere iscritti non significa pagare la cremazione, significa garantirsi un diritto: il diritto di essere cremati e che, ad esempio, le ceneri siano disperse».
Quando un socio muore, SO.CREM Bologna diventa l’esecutore delle sue volontà alla cremazione e alla successiva collocazione delle ceneri e le fa rispettare anche in assenza di parenti o se questi ultimi sono contrari. «Per questo – conclude la direttrice Spiga – continuiamo a fare informazione sui temi della cremazione e del post mortem, così da aumentare la consapevolezza e permettere alle persone di conoscere e avere accesso ai propri diritti».
La direttrice rilascia, in conclusione, alcuni consigli utili: «Prima di tutto se siete iscritti a una SO.CREM, ditelo a qualcuno. È importante che qualcuno abbia il compito di informare l’associazione del decesso (vale anche se fate un testamento da un notaio). Secondo punto: tenete sempre con voi un foglio con i numeri da contattare in caso di emergenza e/o di decesso. In questo modo, gli operatori che gestiscono le emergenze sapranno chi contattare. Terzo consiglio: preparate una cartellina con dentro tutti i documenti che serviranno all’atto della morte, così da agevolare il compito a chi resterà dopo di voi».
SO.CREM Bologna APS, tra le più antiche società di cremazione in Italia fondata nel 1889, è presente attivamente nelle provincie di Bologna, Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini, Ferrara e Rovigo. Custodisce e tutela le volontà alla cremazione dei propri soci e organizza e promuove iniziative per costruire una sana cultura della morte, del morire e del post mortem con consapevolezza, dignità e serenità.
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