"Gaza non è in vendita", Hamas respinge presunto piano Trump

Capo Idf frena su occupazione Gaza: "Porterà a governo militare"

Striscia di Gaza (Afp)
Striscia di Gaza (Afp)
01 settembre 2025 | 15.38
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"Gaza non è in vendita". Con queste parole, Bassem Naim, membro dell’ufficio politico di Hamas, ha respinto il presunto piano dell’amministrazione del presidente statunitense Donald Trump, che prevederebbe la presa di controllo della Striscia di Gaza da parte degli Stati Uniti e il trasferimento temporaneo della popolazione. La notizia, riportata da Al Arabiya sulla base di un articolo del Washington Post, sostiene che la Casa Bianca starebbe valutando la creazione di un "trusteeship" amministrato dagli Usa per almeno dieci anni, con l’obiettivo di trasformare Gaza in "una calamita per il turismo e un polo high-tech".

Naim ha ribadito che "Gaza fa parte della più ampia patria palestinese", condannando il progetto e denunciando l’intenzione americana di "strappare il territorio al suo popolo legittimo". Un altro funzionario di Hamas, che ha parlato ad Afp in forma anonima, ha aggiunto: "Rifiutiamo tutti questi piani che abbandonano il nostro popolo e mantengono l’occupante sulla nostra terra", definendo la proposta "priva di valore e ingiusta". Secondo il Washington Post, il piano includerebbe il trasferimento dei circa due milioni di abitanti di Gaza, sia attraverso partenze "volontarie" verso altri Paesi, sia tramite il trasferimento in zone protette e recintate all’interno del territorio.

Capo Idf frena su occupazione Gaza: "Porterà a governo militare"

Ieri sera in Israele c'è stata una riunione del gabinetto di sicurezza. Il capo di Stato maggiore delle Idf, il generale Eyal Zamir, secondo quanto riferisce il sito di Ynet, ha detto che il piano per l'occupazione di Gaza City porterà all'occupazione dell'intera enclave palestinese con la conseguenza che si formerà ''un governo militare''. "State andando verso un governo militare - ha affermato Zamir - Il vostro piano ci sta conducendo lì. Comprendetene le implicazioni".

Durante una riunione che Ynet ha descritto come ''accesa'', Zamir si è rivolto così ai ministri: "La vostra decisione di conquistare Gaza City, e che in seguito porterà alla conquista dei campi profughi nella Gaza centrale, ci porterà a un governo militare, perché non ci sarà nessun altro organismo che possa assumersi la responsabilità della popolazione".

Il segretario di gabinetto, Yossi Fuchs, ha risposto che era già stata presa la decisione di non istituire un governo militare a Gaza. Il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, ha quindi dichiarato: "Invece di un governo militare, incoraggiate l'emigrazione volontaria". E il ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, ha tagliato corto: "Abbiamo preso una decisione".

Ministero Salute Gaza: "Nove palestinesi morti per fame nell'ultimo giorno"

Nell'ultimo giorno, nove palestinesi, tra cui tre minorenni, sono morti di fame e malnutrizione. Lo rende noto il ministero della Salute di Gaza gestito da Hamas, secondo i cui dati, dall'inizio della guerra, il 7 ottobre 2023, 348 persone sono morte di fame nella Striscia di Gaza, di cui 127 minorenni.

Il ministero ha aggiunto che da quando la Classificazione integrata della sicurezza alimentare (Ipc), accettata come indice globale per la fame, ha dichiarato la carestia nella città di Gaza la scorsa settimana, 70 persone sono morte di fame, tra cui 12 minorenni.

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