L'esercito russo "continua ad ammassare forze in città". Secondo intelligence Kiev "è in corso un'operazione speciale"
Resta molto critica la situazione a Pokrovsk, lo snodo logistico-ferroviario del Donetsk, nell'est dell'Ucraina, che i militari russi potrebbero puntare ad usare come piattaforma di lancio per nuove offensive in direzione del Dnipropetrovsk. A constatarlo è DeepState, il gruppo nato per iniziativa di alcuni volontari, vicino all'esercito ucraino e che mappa regolarmente la linea del fronte: l'esercito russo "continua ad ammassare forze in città", scrive in un post pubblicato su Telegram, dove parla di una "città gradualmente assorbita, con le forze russe che hanno già preso il controllo di alcune aree, stabilito posizioni, creato siti di stoccaggio e mantenuto libere le vie di rifornimento logistiche in vista di ulteriori infiltrazioni in città". Alcune unità inoltre stanno tentando "di prendere il controllo dell'area tra Pokrovsk e Hryshyne, con tentativi simultanei di raggiungere quest'ultima", situata leggermente più a nord.
La battaglia potrebbe essere entrata nella sua fase finale e Pokrovsk potrebbe diventare la prima importante località ucraina conquistata dall'esercito russo dalla presa di Avdiivka, nel febbraio 2024, secondo alcuni analisti. Ma - constata DeepState, le operazioni ucraine contro i russi continuano con attacchi di droni e, più in generale, numerose immagini pubblicate su Internet "testimoniano un lavoro costante sulle posizioni nemiche".
Nella tarda serata di ieri l'intelligence militare ucraina (Hur) aveva diffuso il filmato di quella che descriveva come un'operazione speciale in corso nella città.
Il video mostrava riprese aeree e terrestri di attacchi con droni, carri armati, fanteria, elicotteri e artiglieria, a testimonianza della portata della lotta contro l'avanzata delle forze russe. "Sono in corso aspri combattimenti con gli occupanti russi", aveva dichiarato l'Hur.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è recato ieri "nel settore di Pokrovsk" per visitare diverse unità "che garantiscono la difesa" della città, come ha dichiarato sul suo canale Telegram. "Questo è il nostro Paese, questo è il nostro fianco orientale e faremo tutto il possibile per garantire che rimanga ucraino", ha affermato.
Se il capo di stato maggiore russo, Valery Gerasimov, sostiene che migliaia di militari ucraini sono circondati a Pokrovsk, sono diversi gli esperti che confutano questa affermazione e per i quali nel nord della città resta sotto controllo ucraino un corridoio largo da uno a tre chilometri. L'accerchiamento dunque non sarebbe totale ma la zona è sotto il fuoco costante dei droni russi, che attaccano i veicoli che cercano di rifornire le unità ucraine ancora posizionate a Pokrovsk e a Myrnohrad, che assieme formano una conurbazione un tempo abitata da 100mila persone.
La "Battaglia di Pokrovsk" è iniziata un anno e mezzo fa, ricostruiscono gli analisti, ma i tentativi di assalto frontale hanno incontrato una forte resistenza. Mosca ha cambiato tattica l'estate scorsa, quando ha impegnato le sue unità di droni contro la logistica militare ucraina, mentre prendeva la città con un movimento a tenaglia da nord. Bersaglio di attacchi da due anni, la città si è svuotata ormai di quasi tutti i civili, ma non è stata rasa al suolo, e la guerra strada per strada potrebbe in teoria durare mesi. Il taglio dei rifornimenti mette però le forze di Kiev in una posizione insostenibile.