
Ludovica Di Veroli, italiana da 8 anni a Tel Aviv: "Non so se sono ancora al sicuro, una cosa del genere in due anni di guerra non l'ho mai vista"
Quaranta secondi se il missile qassam arriva da Gaza, dai cinque ai dieci minuti se il lancio è dall'Iran. E' questo il tempo massimo che i civili israeliani hanno per mettersi al sicuro nei rifugi quando lo Stato ebraico è sotto attacco. Lo sa bene Ludovica Di Veroli, italiana da 8 anni a Tel Aviv, che dal 7 ottobre 2023 - giorno del massacro e dei rapimenti compiuti da Hamas, ultima scintilla che ha acceso il conflitto e la dura risposta israeliana nella Striscia - vive una quotidianità scandita anche da alert, sirene e tensione costante. Ma stavolta, dopo l'attacco di Israele a siti nucleari e militari iraniani iniziato ieri e la reazione di Teheran, "non lo so se sono ancora al sicuro, una cosa del genere in due anni di guerra non l'ho mai vista".
"L'ultimo missile è caduto a un chilometro da qui", ha raccontato all'Adnkronos ieri sera in una breve pausa dalla pioggia di missili lanciati da Teheran contro Israele. Una distanza che non è bastata a evitare che esplodesse una finestra del suo appartamento, con vetri ovunque e qualche ferita. "Ora - ha spiegato - sono nel rifugio, vicino a una piccola finestra perché prenda il telefono. Da qui vedo del fumo, ma prima il cielo era illuminato da 'lampi' e si sentivano dei boati terribili". Se dopo il 7 ottobre la scelta è stata di rimanere in ogni caso in Israele ora però, spiegava, "siamo in pericolo, come lo sono gli italiani che si trovano in Iran. La Farnesina e l'ambasciata non ci hanno contattato, almeno non a me né agli altri italiani a Tel Aviv che conosco - ha aggiunto -. Chi scrive è solo il ministero della Sicurezza interna che ci manda l'alert per andare nei rifugi se vengono lanciati razzi o missili".
"Se l'Italia inviasse dei voli per riportarci a casa? Certo che dovrebbe mandarli - risponde senza esitare -. E ne dovrebbe mandare anche diversi visto che qui ci sono 22mila italiani e chi volesse tornare e non può, perché gli scali sono bloccati, deve poterlo fare e farlo in sicurezza".
Prima dell'alba un nuovo attacco israeliano ha poi provocato una nuova reazione di Teheran, e su Tel Aviv si è scatenata una pesantissima risposta tra devastazione, morti e feriti. Poche ore più tardi, il nuovo messaggio di Ludovica dal rifugio: "Siamo in mezzo all'inferno, non si fermano più. Aiutateci a mandare qualcuno, portateci via, aiutateci a tornare a casa".