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Milei a Roma, il politologo: "Presidente prenda esempio da Meloni non da Trump"

Novaro, professore dell'Università di Buenos Aires: "La premier ha abbandonato i temi della destra radicale, il leader argentino impari da lei"

Javier Milei - (Afp)
Javier Milei - (Afp)
10 febbraio 2024 | 18.33
LETTURA: 2 minuti

Javier Milei, nuovo punto di riferimento della destra sudamericana "impari da Giorgia Meloni, piuttosto che da Vitkor Orban o da Donald Trump". E' il consiglio che dà al presidente argentino il politologo Marcos Novaro, professore di Teoria Politica all'Università di Buenos Aires, che parla anche della "riconciliazione possibile" tra Milei e il Papa dopo le tensioni dei mesi scorsi.

"Con la sua posizione atlantista e liberale, non neofascista, Meloni ha sorpreso molti - dice Novaro all'Adnkronos alla vigilia degli incontri che il leader argentino avrà in Vaticano, Palazzo Chigi e Quirinale - La premier italiana ha abbandonato i temi della destra radicale, mostrando ai moderati che la criticavano di essersi sbagliati. Sta facendo un lavoro molto buono, sarebbe meglio che Milei prendesse esempio da lei piuttosto che dall'ungherese Vitkor Orban, da Donald Trump", che incontrerà tra un paio di settimane a Washington in occasione della conferenza dei conservatori Cpac. O, per restare nel continente latinoamericano, "dal salvadoregno Najib Bukele".

"Il rapporto con Meloni può essere molto importante", sottolinea ancora il politologo, autore de "La dittatura argentina", ricordando tutto quello che ha la premier e che invece non ha Milei: "La leader di Fdi ha una lunga storia politica e una grande esperienza, al contrario del presidente argentino e del gruppo intorno a lui, che hanno molte idee ma non applicabili".

E poi ancora, secondo Novaro, Meloni può aiutare il presidente argentino su due fronti: "In Europa, dove l'Italia ha un atteggiamento meno negativo rispetto ai francesi sull'accordo tra Ue e Mercosur. E al Fondo monetario internazionale, dove ci sono alcuni Paesi meno disposti a tollerare" i ritardi di Buenos Aires nel rispetto delle scadenze fissate e degli impegni presi in cambio del prestito da 4,7 miliardi di dollari.

Quanto all'incontro con il Papa, che il presidente argentino ha pesantemente insultato nei mesi scorsi, salvo poi 'pentirsi' e invitarlo nel Paese, il politologo è convinto che "Francesco e Milei si capiranno bene, hanno entrambi buoni motivi per riconciliarsi, per fare un buon lavoro, non ci sono ostacoli". Novaro ricorda che Bergoglio "ha bisogno di venire in Argentina, non è più coinvolto come in passato nella politica interna, il rapporto con Milei potrebbe essere migliore che con Mauricio Macri". E il presidente , dal canto suo, "ha bisogno di mostrarsi di più come uomo di dialogo, faranno bene", conclude Novaro.

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