
Wall Street Journal: piano sottoposto a Vance, Rubio e inviati Usa. Macron parla con Zelensky e leader Ue: "Futuro non si decida senza Kiev". Incontro tra Putin e Trump il 15 agosto in Alaska
Ucraina e Paesi europei hanno risposto con una "controproposta" al piano di Vladimir Putin per un cessate il fuoco, una 'replica' che nelle intenzioni dovrebbe essere il quadro di riferimento per andare avanti verso la fine del conflitto innescato dall'invasione russa su vasta scala dell'Ucraina. Lo scrive il Wall Street Journal che cita due funzionari europei informati sui colloqui, a pochi giorni dall'annunciato faccia a faccia tra Donald Trump e Vladimir Putin, atteso per venerdì prossimo in Alaska.
Stando al giornale, la "controproposta" è stata presentata nel corso della riunione odierna nel Regno Unito, dove si trova il vice presidente degli Stati Uniti JD Vance, al quale gli europei hanno ribadito che non si può parlare del futuro dell'Ucraina senza l'Ucraina. Respinta la proposta russa di uno 'scambio' tra un cessate il fuoco e aree del Donetsk controllate da Kiev.
La proposta europea, scrive il Wsj, prevede la richiesta di un cessate il fuoco prima di tutto, oltre a indicare che qualsiasi scambio di territorio deve avvenire in modo reciproco, ovvero se l'Ucraina si ritira da alcune regioni, la Russia deve ritirarsi da altre. Stabilisce anche che qualsiasi concessione territoriale da parte di Kiev debba essere tutelata con garanzie di sicurezza solide, come la potenziale adesione alla Nato per l'Ucraina. "Non si può avviare un processo cedendo territorio nel mezzo dei combattimenti", è l'osservazione di un negoziatore europeo. Il piano europeo, scrive ancora il giornale, è stato sottoposto a Vance, al segretario di Stato Usa, Marco Rubio, agli inviati di Trump, Keith Kellogg e Steve Witkoff.
Il giornale sottolinea come i governi europei - Francia, Germania e Regno Unito compresi - si siano affrettati a rispondere alla proposta emersa dall'incontro della scorsa settimana tra Putin e Witkoff al Cremlino e come l'obiettivo degli europei sia tracciare una "linea rossa" condivisa con Kiev da far valere per qualsiasi possibile trattativa con la Russia. Secondo le fonti citate dal Wsj, Putin ha detto che accetterebbe un cessate il fuoco in cambio della consegna da parte dell'Ucraina di circa un terzo del Donetsk sotto il controllo di Kiev. La linea del fronte verrebbe congelata altrove, anche nelle regioni di Zaporizhzhia e Kherson che la Russia rivendica.
Funzionari europei informati sugli esiti dell'incontro di mercoledì con Witkoff hanno osservato come Putin non abbia ribadito la posizione iniziale, più intransigente, sull'Ucraina smilitarizzata, sul cambio di governo e la cessioni di Zaporizhzhia e Kherson (i cui capoluoghi sono controllati da Kiev) alla Russia. Regioni annesse nel 2022 dalla Russia con il Donetsk e il Luhansk.
Per un collaboratore di alto livello di un leader europeo, riporta il Wsj, è "deplorevole" che Putin sia riuscito a scongiurare le misure programmate da Trump per colpire la Russia per il conflitto in Ucraina e se Putin ha dimostrato quanto sia vulnerabile al pressing Usa, Trump deve usare la sua influenza. Lo stesso tycoon che durante la call con alcuni leader europei e Zelensky, dopo l'incontro tra Putin e Witkoff, aveva lasciato intendere che Mosca sarebbe stata pronta a ritirarsi da Zaporizhzhia e Kherson in cambio del pieno controllo del Donetsk, ma era stato poi 'corretto' da Witkoff. Il giorno successivo l'inviato del presidente, in una call con gli interlocutori europei, sembrava indicare che la Russia si sarebbe ritirata e avrebbe congelato la linea del fronte.
Così, scrive il Wsj, ieri i funzionari europei hanno chiesto un terzo colloquio con Witkoff per chiarire la "confusione crescente" su ciò che Putin avesse realmente proposto e l'inviato di Trump ha chiarito - stando alla ricostruzione del giornale - che l'unica offerta sul tavolo era il ritiro unilaterale dell'Ucraina dal Donetsk in cambio di un cessate il fuoco. E, conclude il giornale, una volta che il piano di Putin è stato chiaro, è stato subito bocciato dal leader ucraino, Volodymyr Zelensky, e dai funzionari europei coinvolti nei colloqui.
Il futuro dell'Ucraina "non può essere deciso senza gli ucraini che da oltre tre anni lottano per la propria libertà e sicurezza". E' questo il messaggio del presidente francese Emmanuel Macron, ribadito oggi durante un nuovo colloquio telefonico con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e altri leader europei. Le parole di Macron arrivano all'indomani dell'annuncio del vertice tra i leader russo e americano.
Con i leader europei, ha scritto quindi Macron nel post su X, "restiamo determinati a sostenere l'Ucraina, lavorando in uno spirito di unità e proseguendo il lavoro svolto all'interno della Coalizione dei volenterosi".
Gli europei, ha detto ancora Macron, "saranno anche loro necessariamente parte della soluzione, perché da essa dipende la loro sicurezza". "Continuerò a collaborare strettamente con il presidente Zelensky e con i nostri partner europei", ha ribadito il presidente francese.
L'Ucraina, ha intanto ribadito Zelensky in un video messaggio dopo l'annuncio dell'incontro tra Trump e Putin, "non cederà la sua terra" alla Russia.
"La risposta alla questione territoriale ucraina è già nella Costituzione ucraina, e non potrà discostarsi da essa. Gli ucraini non cederanno la loro terra all'occupante", ha però assicurato Zelensky, ribadendo "siamo pronti a collaborare con il presidente Trump, insieme a tutti i partner, per una pace reale e, soprattutto, duratura che non crolli a causa della volontà di Mosca. Questa è la nostra terra, noi siamo l'Ucraina". Il presidente ucraino ha poi sottolineato che "non ci potrà essere nessuna decisione di pace senza il coinvolgimento di Kiev, come poi ribadito da Macron.
La pianificazione del vertice fra Putin e Trump intanto "rimane fluida" ed è ancora possibile che Zelensky "sia coinvolto in qualche maniera", ha spiegato una fonte della Casa Bianca a Cbs.
Trump ha annunciato ieri che incontrerà Putin la prossima settimana e che la fine della guerra deve comportare "uno scambio di territori". "L'attesissimo incontro tra me e il presidente russo Vladimir Putin avverrà venerdì prossimo, 15 agosto, nel Grande Stato dell'Alaska. Verranno resi noti ulteriori dettagli", il messaggio del tycoon.
Il Cremlino ha confermato il vertice, definendo la scelta della sede "abbastanza logica". "Russia e Stati Uniti sono vicini stretti, con un confine comune", ha spiegato il consigliere diplomatico del Cremlino, Yuri Ushakov, citato dalle agenzie di stampa russe, aggiungendo che Mosca ha invitato Trump a visitare la Russia dopo il vertice. "Guardando al futuro, è naturale sperare che il prossimo incontro tra i presidenti si tenga in territorio russo. Un invito è già stato recapitato al presidente degli Stati Uniti", ha affermato Ushakov.
Intanto, all'incontro ospitato nel Kent dal ministro degli Esteri britannico David Lammy e dal vice presidente americano JD Vance con i consiglieri per la sicurezza nazionale di alcuni Paesi europei e rappresentanti di Kiev sono stati fatti "progressi significativi" in vista del vertice in Alaska, ha detto una fonte americana citata da Cnn, al termine dell'incontro durato ore a Chevening House, la residenza ufficiale di Lammy nel Kent.
Secondo la fonte, sarebbero stati fatti "progressi significativi verso l'obiettivo del presidente Trump di arrivare alla fine della guerra in Ucraina". In un post su X, Lammy ha scritto: "Il sostegno del Regno Unito per l'Ucraina resta inviolabile e continuiamo a procedere verso una pace giusta e duratura".