
L'annuncio del ministro Musumeci. Il prefetto di Napoli all'Adnkronos: "Fronte di fuoco di due chilometri. Adottate misure urgenti per tutelare gli abitanti"
Non si ferma ancora il vasto incendio sul Vesuvio, il cui fronte di fuoco è di due chilometri. Decretato intanto lo stato di mobilitazione nazionale della Protezione civile. Ad annunciarlo è il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci. L’incendio sta interessando in particolare la pineta di Terzigno, con il coinvolgimento della Riserva Integrale Tirone, nonché dei territori boschivi dei comuni di Trecase, Ercolano e Ottaviano, con un fronte di fuoco che, al momento, ha raggiunto i 3.000 metri e un’area di diverse centinaia di ettari bruciati.
"Ho appena firmato il decreto per disporre, a supporto della Regione Campania, lo stato di mobilitazione straordinaria del servizio nazionale di Protezione civile. Il provvedimento, concordato con la Regione, si è reso necessario dopo il vasto incendio che sta interessando il Parco nazionale del Vesuvio. Con la firma del decreto, consentiamo al nostro Dipartimento nazionale di assicurare il coordinamento dell'intervento del Servizio nazionale della protezione civile a supporto delle autorità regionali, allo scopo di concorrere al contrasto degli eventi estremi, anche col concorso di uomini e mezzi da altre Regioni”, ha annunciato il ministro Musumeci.
Il fronte di fuoco, spiega intanto all'Adnkronos il prefetto di Napoli, Michele di Bari, facendo il punto della situazione, "è di due chilometri e si sta lavorando perché diminuisca".
"C'è un robusto presidio sul territorio con sei Canadair, quattro elicotteri della Regione, l'Esercito, i vigili del fuoco e tanti volontari della protezione civile'', spiega ancora. ''I sindaci interessati hanno adottato le misure urgenti per tutelare gli abitanti'', aggiunge.
Le fiamme sono divampate nel pomeriggio di ieri nei boschi di Terzigno, interessando il versante del Monte Somma del Parco Nazionale. Al lavoro, dalle prime luci dell’alba, i 6 Canadair della flotta aerea nazionale antincendi, provenienti da diverse regioni. Il vastissimo rogo sta interessando più fronti e la Protezione civile in una nota comunica che insieme alla flotta di Stato, sull’incendio stanno operando anche i mezzi aerei della flotta regionale.
Nella serata di ieri la Prefettura di Napoli ha attivato il Tavolo di Monitoraggio con due riunioni straordinarie. Sono state attivate squadre a terra che hanno lavorato anche nelle ore notturne, mentre le operazioni sono riprese questa mattina alle 5, con l’impiego dei mezzi aerei.
"Al momento l’incendio non interessa l’area sommese. L’appello ai turisti e agli appassionati è quello di astenersi da qualsiasi attività escursionistica lungo i sentieri naturalistici, al fine di evitare condizioni di pericolo e per non intralciare gli interventi", ha intanto detto Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana, nel napoletano.
"Il fronte sarebbe di circa di 2 km da Terzigno alla Riserva Tirone Alto Vesuvio dove si registrerebbe la situazione più grave - aggiunge -. Dunque l’incendio non interessa l’area sommese. E’ fondamentale avvisare e fare un appello a tutti i turisti e a tutti gli appassionati a non recarsi lungo i sentieri per evitare condizioni di rischio e soprattutto per non intralciare gli interventi. Cerchiamo di dimostrare amore per l’ambiente, per la montagna, per la natura. Ringraziamo il Parco Nazionale del Vesuvio e le forze in campo come la Protezione Civile. Anche io sto seguendo la situazione anche se non riguardante Somma Vesuviana".
"Un fronte di fuoco di due chilometri sta devastando il Vesuvio, cancellando ettari di bosco, vigne e biodiversità unica al mondo. È un disastro ambientale che si ripete, come già accaduto nel 2017, e che impone risposte immediate e strutturali”, le parole di Sergio Costa, vicepresidente della Camera dei Deputati.
"Ringrazio tutte le donne e gli uomini impegnati nelle operazioni di spegnimento - Vigili del Fuoco, Carabinieri Forestale, Protezione Civile, Esercito, Sma Campania, polizie locali e metropolitana - per il grande lavoro che stanno svolgendo in queste ore difficilissime. Ma l’emergenza - prosegue Costa - non può essere affrontata solo quando le fiamme sono già divampate. Occorre prevenzione, presidio e tecnologia. È necessario installare videocamere di sorveglianza capillari utilizzando i fondi delle Zone Economiche Ambientali, che purtroppo il Governo ha prosciugato, e costituire un pool investigativo dei Carabinieri Forestali, come avvenne nel 2017, che portò all’arresto di un incendiario e del quale io ne ero il comandante. Va, inoltre, rafforzato il Piano Programma di presidio permanente del Parco Nazionale mediante convenzione con il Comando generale dell’Arma, strumento operativo che, dal 2018 ha garantito la presenza sul territorio fino al 2022, poi niente. A questo - aggiunge il vicepresidente della Camera - si deve affiancare l’uso sistematico di droni di sorveglianza e un coordinamento stabile con le associazioni di volontariato vesuviane, che conoscono il territorio e possiedono competenze preziose per intervenire tempestivamente".
"Chiederò un’informativa urgente del ministro dell’Ambiente in Parlamento per sapere quale piano di tutela concreto il Governo intenda adottare per salvare il Vesuvio, il suo ecosistema e le comunità che lo abitano”, conclude.