Al Museo del Tessuto di Prato omaggio a 'Azzedine Alaia e Balenciaga. Scultori di forma'

Dal 25 ottobre al 3 maggio un percorso tra abiti, video e documenti originali, allestiti negli spazi industriali dell’ex Fabbrica Campolmi, due grandi protagonisti della storia dell'haute couture

Tina Turner e lo stilista Azzedine Alaia - (foto Guy Marineau)
Tina Turner e lo stilista Azzedine Alaia - (foto Guy Marineau)
21 giugno 2025 | 15.56
LETTURA: 3 minuti

In occasione del suo cinquantesimo anniversario la Fondazione Museo del Tessuto, in collaborazione con la Fondazione Azzedine Alaïa di Parigi, annuncia la mostra 'Alaïa e Balenciaga. Scultori di forma', un progetto espositivo speciale dedicato a due icone assolute della moda francese, per la prima volta a ottobre in Italia in programma dal 25 ottobre al 3 maggio. Un percorso tra abiti, video e documenti originali, allestiti negli spazi industriali dell’ex Fabbrica Campolmi, due grandi protagonisti della storia della moda.

Nata nel 2020 dal desiderio di Hubert de Givenchy di mettere in dialogo due storici talenti della haute couture francese, la mostra – curata da Olivier Saillard e presentata alla Fondation Azzedine Alaïa nel 2020 – arriva per la prima volta in Italia al Museo di Prato mettendo a confronto la creatività dei due stilisti grazie a un nucleo di cinquanta abiti provenienti dalla Fondazione Azzedine Alaïa con documenti e video originali dell’Archivio Balenciaga.

Venticinque creazioni di Azzedine Alaïa (1935-2017) – considerato uno degli ultimi couturier, in grado di padroneggiare ogni fase di realizzazione di un capo, dalla progettazione alla confezione – dialogano con altrettanti capi del grande Cristobal Balenciaga (1895-1972), in un confronto senza tempo tra due abilissimi sperimentatori di forme e volumi. Tra gli abiti esposti, per citare qualche esempio, lo spencer di Alaïa della collezione Couture Autunno/Inverno 1986, che trova ispirazione nella giacca Haute Couture 1938 di Balenciaga, o i bolero delle collezioni Autunno/Inverno 1986 e 1989 che richiamano quello della Haute Couture 1940 di Balenciaga.

Quando nel 1968 la Maison Balenciaga chiuse definitivamente, il giovane stilista emergente Alaïa venne chiamato da Mademoiselle Renée - che aveva trascorso diversi decenni al servizio della Maison come vicedirettore generale - a scegliere una selezione di creazioni del Maestro, perché solo le sue mani avrebbero saputo rielaborarle e rinnovarle, senza tradirle. Il giovane Alaïa restò talmente stupito dalle forme, dall'architettura dei tagli e dall'abilità tecnica di ogni capo, che da allora coltivò un profondo rispetto per la storia della moda e considerò l’incontro con il lavoro di Balenciaga il punto di partenza per la riscoperta dei grandi maestri del taglio.

"Le clienti mi portavano abiti di Balenciaga e mi chiedevano di accorciare l'orlo - ricordava in una intervista alla Revue des Deux Mondes- Io chiedevo loro se potevo tenere gli abiti e fare invece qualcos’altro di nuovo per loro. È in quel periodo che ho iniziato a prendere coscienza del fatto che la moda è un patrimonio culturale. È importante dare ai giovani stilisti l'opportunità di scoprire il lavoro e le tecniche di chi li ha preceduti".

Con questa mostra la Fondazione Museo del Tessuto di Prato prosegue un percorso di studio e di valorizzazione della Moda e dei protagonisti che ne hanno fatto la storia, affrontando per la prima volta il tema della couture francese con due grandi maestri. L’omaggio a Cristobal Balenciaga e Azzedine Alaïa viene così a proseguire idealmente lo studio del Museo del Tessuto sul lavoro dei grandi della moda, a cominciare dagli italiani con Gianfranco Ferrè (2014) e Walter Albini, padre del prêt-à-porter italiano (2024) e gli inglesi Ossie Clark e Celia Birtwell (2022), protagonisti della scena londinese degli anni Sessanta e Settanta del Novecento.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL

threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram

ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza