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Dal 2026 via la scorta dei Servizi segreti agli ex premier, l'anticipazione del 'Foglio'

La decisione del governo è annunciata in una lettera del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano

Alfredo Mantovano - Fotogramma
Alfredo Mantovano - Fotogramma
30 maggio 2025 | 18.24
LETTURA: 1 minuti

Dal 2026 via la scorta dei Servizi segreti agli ex premier. Per loro resterà solo il dispositivo predisposto e curato dal ministro dell'Interno. E' quanto si legge sul Foglio in un articolo a firma di Simone Canettieri. ''La decisione è annunciata in una lettera, visionata dal Foglio, del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano nonché autorità delegata agli 007''.

Chi perderà la scorta degli 007

''Sono interessati dalla stretta - si legge sull'edizione on line del quotidiano - una serie di ex presidenti del Consiglio: Paolo Gentiloni, Matteo Renzi, Mario Monti, Romano Prodi e Massimo D'Alema. C'è anche chi, come Mario Draghi e Giuseppe Conte, non beneficia della scorta mista, ma ha solo quella gestita dal Viminale''.

Una decisione motivata da Mantovano ''come un atto dovuto, come l'applicazione di una circolare emanata dal governo Conte due''. ''Mantovano, si legge nella lettera, invita gli ex premier interessati dal doppio dispositivo differenziato a prendere contatti con il ministero dell'Interno, 'ai fini dell'attivazione delle previste procedure di legge per l'assegnazione del servizio di protezione'''. La vicenda, continua Il Foglio, ''sta facendo discutere gli ex presidenti del Consiglio. E il sottosegretario nella sua missiva sembra prevedere le polemiche spiegando che la premier Giorgia Meloni manterrà al contrario il doppio dispositivo: 'Per completezza d'informazione, si rappresenta che le misure differenziate restano invariate unicamente per il Presidente del Consiglio dei ministri pro tempore, in conformità alla normativa vigente'''.

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