
La direttiva COM 2025 81 ha l’obiettivo di semplificare e razionalizzare il quadro normativo relativo alla rendicontazione societaria di sostenibilità, di cui alla direttiva CSRD e al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità indicato nella direttiva CSDDD. La Commissione Politiche UE del Senato ha proseguito e concluso l’esame della proposta di direttiva. Nel corso della relazione, la relatrice, Sen. Pellegrino ha, sottolineato che la direttiva prevede di semplificare gli obblighi di rendicontazione CSRD, limitandoli alle grandi imprese con più di mille dipendenti, allineandola così a quanto previsto dalla CSDDD. In tal modo vengono ridotti gli oneri che gravano sulle imprese, specie le PMI, senza per questo intaccare gli obiettivi delle due direttive e nemmeno l’obiettivo generale del Green Deal europeo. La proposta, inoltre, introduce semplificazioni e flessibilità finalizzate a incoraggiare le imprese non soggette agli obblighi ad applicare la rendicontazione su base volontaria. La Relatrice ha anche ricordato che il 14 aprile 2025 è stata adottata la direttiva 2025/794 cosiddetta “stop-the-clock”, che posticipa l’applicazione delle direttive vigenti CSRD e CSDDD, al fine di evitare che le imprese soggette agli obblighi sostengano costi inutili con riferimento a una normativa che è in via di semplificazione.
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