
C'è un filo invisibile che collega Pechino a Siena. E' una tecnica terapeutica che punta a fondere la pratica millenaria orientale dell'agopuntura con le neuroscienze, la neuro-agopuntura. La città toscana del Palio ne diventerà la capitale per 3 giorni: ospiterà le seconde 'Giornate italiane di neuro-agopuntura', richiamando esperti da tutto il mondo - annunciano i promotori dell'iniziativa - da Cina, Giappone, India, Vietnam, Australia, Stati Uniti, Brasile ed Europa. Obiettivo: discutere delle novità per patologie come Parkinson, ictus, demenze, autismo. L'appuntamento è dal 9 all'11 maggio all'Accademia dei fisiocritici, sede dell'evento organizzato da Ami (Agopuntura medica integrata), associazione di medici e pazienti nata nel 2018. In programma workshop, seminari presentazione di studi e casi clinici su patologie neurologiche.
L'idea di fondo è che "aghi millimetrici, applicati in precisi punti di testa e orecchie, possano risvegliare connessioni neurali" e aiutare a "riattivare funzioni motorie e cognitive", si legge in una nota. L'interesse è in crescita, sostengono gli esperti. Secondo gli ultimi dati Istat, oltre 2 milioni di italiani si affidano all'agopuntura. Una cifra che secondo l'Ami è "destinata a crescere, specialmente in ambito neurologico". E Siena si prepara ad accogliere un confronto globale sull'argomento.
E', racconta Cecilia Lucenti, medico agopuntore e presidente di Ami, "pura neurofisiologia. Il nostro compito è ora integrarla nella sanità pubblica, non lasciarla ai margini. In Italia ogni agopuntore per legge è anche un medico: una doppia competenza che garantisce diagnosi accurate e l'inserimento delle tecniche orientali in protocolli scientifici rigorosi. Non si tratta più di scegliere tra Oriente e Occidente, ma di unire le forze per il bene del paziente in un'unica medicina. La neurologia applicata con un'altra grammatica: quella del corpo come sistema intelligente, capace di auto-ripararsi se stimolato nei punti e con le modalità giuste".
La neuro-agopuntura - descrive la nota - è una disciplina nata negli anni Cinquanta dallo studio dell'agopuntura alla luce delle neuroscienze, che "fonde le craniopunture cinese e giapponese, l'agopuntura classica e la neuro-auricoloterapia codificata dai neurofisiologi francesi". Le sue applicazioni "si stanno diffondendo in tutto il mondo". Ami spiega di aver fatto da apripista in Italia con il Corso di perfezionamento dell'università di Siena, la convenzione con la Fondazione Volterra Ricerche, quella con la Lilt per la neuro-agopuntura pediatrica e la pubblicazione delle 'Storie di agopuntura neurologica' per le neonate Edizioni Ami. "Iniziative che hanno contribuito a formare una generazione di medici capaci di usare l'ago come uno strumento 'chirurgico' del sistema nervoso". "Stiamo parlando - conclude Lucenti - di una tecnologia terapeutica" che è "facilmente integrabile in ospedale e dal costo bassissimo. In Cina e negli Stati Uniti è già una realtà e persino le compagnie assicurative hanno cominciato a rimborsarla".