
Mentre l'udienza per il processo di stalking è stata rinviata al 9 settembre continua la 'guerra dei Roses' fra Morgan e Angelica Schiatti, che non smettono di duellare sui social senza esclusione di colpi. Ieri, dopo il rinvio dell'udienza al 9 settembre, Angelica - che ha deciso di ritirarsi dal programma di giustizia riparativa a cui l'ex frontman dei BluVertigo era stato ammesso lo scorso settembre - ha spiegato in un post le sue ragioni. "La strategia dell'imputato - scrive la cantante ex fidanzata di Morgan, evitando perfino di nominarlo- è quella di prendere tempo (mi ricorda qualcuno) per sfinire i magistrati di eccezioni pretestuose e ovviamente per sfinire me pensando che prima o poi possa mollare. Spoiler: no".
Al centro del post anche la partecipazione della cantante, oggi compagna di Calcutta, ad una trasmissione radiofonica di Morgan, rinfacciata dall'artista ad Angelica. Il riferimento è ad un video in diretta fatto ieri da Morgan "in cui si fa intendere che tutto sommato io lo stalking, la diffamazione aggravata, i pedinamenti ad opera di pregiudicati, la violazione della mia intimità, e chi più ne ha più ne metta sotto sotto me li meriti perché invitata due volte a Radio2 in un memorabile programma del soggetto", scandisce Angelica Schiatti. Che affonda: "Sono una professionista anche senza fare la ballerina in tv, e sono stata tante volte a Radio2 senza l'imputato".
In nottata arriva lo sfogo di Morgan che, sempre su Instagram, parla "se non proprio di complotto, di una sincronia di interessi convergenti" contro di lui e affida al social un j'accuse rivolto ad una serie di "soggetti" seppur "non coordinati", di cui 'A' sarebbe "punto nodale del meccanismo". Questo meccanismo, è la spiegazione di Morgan, "spiegherebbe la ferocia di 'A'" nell'operare, "col supporto di coloro che la circondano, manager, collaboratori, musicisti, amici, famiglia, fino ad arrivare a coprire l'intero settore della musica" allo scopo di "infierire su Morgan, accanirsi ad offenderlo, umiliarlo e accusarlo". Il motivo? "Ricavarne vantaggi, sfruttarlo, averlo nel proprio show per risollevare i flop". La distruzione di Morgan, insomma, secondo l'artista "mette tutti d'accordo": lui sarebbe "il corpo sacrificale, un maiale da scuoiare per trarne utilità". Un post lunghissimo, intitolato 'La distruzione (di Morgan)', a cui, dopo circa 24 ore, ha replicato l'avvocato della Schiatti.
"A seguito delle esternazioni e delle dichiarazioni recentemente pubblicate sui propri canali social dal signor Marco Castoldi in arte Morgan, in ordine al processo che lo vede imputato presso il tribunale di Lecco per i reati di stalking aggravato e diffamazione nei confronti della signora Angelica Schiatti - si legge in una nota della legale della cantautrice - la parte quanto la sua legale precisano - al fine di garantire un’informazione precisa, equilibrata e rispettosa dei Diritti degli interessati – che il percorso di giustizia riparativa richiesto dall’imputato e a cui ha aderito, partecipando a sessioni separate, la signora Angelica Schiatti, si è concluso con 'esito di non fattibilità dei programmi fra Marco Castoldi e Angelica Schiatti'. Pertanto, non per l’abbandono del percorso da parte della signora Schiatti, come erroneamente è stato riportato".
"L’ulteriore rinvio della causa al prossimo 9 settembre 2025 - si legge ancora nella nota - è stato disposto dal magistrato, in seguito alla riserva assunta in ordine alla questione di legittimità costituzionale di cui all’art. 162 ter cp sollevata alla scorsa udienza del 1 luglio dalla difesa dell’imputato. Non risponde, pertanto, al vero la circostanza dichiarata che il magistrato 'abbia accolto l’eccezione preliminare sollevata dalla sua difesa, poiché il fatto contestato non ha carattere di particolare gravità'. L’articolo 162 ter C. P., inoltre, concerne l’estinzione del reato per condotte riparatorie ma il legislatore ha escluso che possa applicarsi al reato di stalking, dunque non per il caso in questione".