**Musica: Tony Hadley, 'sogno film alla James Bond ma finché avrò voce canterò'**

23 giugno 2025 | 17.07
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“Finché avrò voce, canterò”. È con queste parole, sincere e appassionate, che Tony Hadley riassume lo spirito con cui affronta i suoi 45 anni di carriera. L'ex voce inconfondibile degli Spandau Ballet, oggi 65enne, torna in tour in Italia con una lunga serie di date tra luglio e settembre, accompagnato dalla sua Fabulous TH Band, tra atmosfere swing, orchestre sinfoniche e i grandi classici che hanno segnato un’epoca. “Sto festeggiando continuando a fare musica - racconta Hadley, incontrando a Milano l'AdnKronos -. Adoro suonare in Italia, è molto divertente. Ho un album swing che uscirà in Uk prima di Natale e poi un album più moderno in cantiere per l’anno prossimo. Continuo a fare musica e a godermi ciò che amo”.

Ripercorrendo la propria lunga carriera, Hadley non ha dubbi su cosa direbbe al sé stesso giovane: “Gli direi di non fidarsi troppo. Il problema è che entri nel mondo della musica da giovane e tutti sembrano amici. Ma a volte bisogna essere un po’ più professionali, più attenti agli affari, e io all’inizio non lo ero. Ora sono molto più attento ma credo di essermi fidato troppo di troppe persone, e non è sempre una buona cosa”. L’Italia, per lui, è un luogo del cuore: “I fan italiani sono sempre stati molto fedeli agli Spandau Ballet e fortunatamente sono rimasti molto fedeli anche a me come artista solista. Gli italiani apprezzano la buona musica, le belle melodie. Sono molto legati alla melodia, e io spero di continuare a scrivere belle canzoni, proponendo sul palco anche i vecchi brani come 'Half a Lifetime for You', 'Gold', 'True' o 'Through the Barricades'”.

Rumorosi, certo, ma anche rispettosi: “Ascoltano davvero, sono molto attenti. E appena il nostro sassofonista Simon fa un assolo… è un’esplosione. Il pubblico italiano è difficile da battere: è fantastico”. Oggi Tony Hadley si sente più libero artisticamente: “Gli Spandau Ballet sono stati fantastici. Continuo a cantare le loro canzoni, perché fanno parte del mio lascito. Ma scrivo anche nuove canzoni e le porterò in tour. Nel Regno Unito stiamo preparando una tournée con big band swing: faremo brani di Frank Sinatra, Tony Bennett, Jack Jones, Sammy Davis Jr. Sarà un grande tour prima di Natale. E sarebbe fantastico portarlo anche sui palchi italiani”. Nonostante una carriera consolidata, Hadley è ancora affamato di emozioni: “Mi emoziono ancora per la musica. Ascolto nuove canzoni alla radio. C’è un artista britannico, Sam Fender, che trovo eccezionale. Mia figlia Zara mi ha fatto conoscere i Wombats, che sono una band fantastica, così come i Foals. C’è ancora della buona musica in giro”.

A sostenerla, però, oggi è più difficile: “Ho aiutato un giovane artista inglese, Piers Nolan, che è un cantante e autore incredibile - ricorda -. Ma per molti giovani è davvero difficile emergere e guadagnare. Con piattaforme come Spotify, se non sei Ed Sheeran o Adele, non guadagni nulla. È complicato costruire una carriera. Ma se ami davvero la musica, devi seguire il tuo sogno. Devi sempre cercare di essere il migliore”. Nella sua playlist c’è un po’ di tutto: “I Wombats, i Foals, Zara Larsson, che trovo bravissima. Mi piacciono anche Avicii, un po’ di dance, un po’ di rock. Ascolto gli Eagles, Don Henley, David Bowie, Def Leppard, Iron Maiden, Queens of the Stone Age. E poi anche molta musica country, la adoro. Passo da un genere all’altro continuamente. L’importante è che la canzone sia bella e che il cantante sia bravo”. Progetti? Tantissimi. “Abbiamo date in Italia tra luglio, agosto e settembre. Poi suoneremo anche in Spagna, e ci sarà un tour europeo. In novembre e dicembre il tour swing in Uk. Poi pubblicheremo un album in vinile con i brani swing prima di Natale. L’album moderno uscirà l’anno prossimo. Poi partiremo per Australia, Nuova Zelanda, Sud-est asiatico… e speriamo di tornare ancora in Italia, perché amiamo il cibo, il vino e il pubblico è fantastico”.

E se un giorno arrivasse la chiamata da Hollywood? “Magari - confessa -. Mi piacerebbe davvero. Non ho mai recitato in un film. Ho appena scritto una canzone con il mio amico Mick, si chiama Mission Impossible, in stile James Bond/Mission Impossible. Spero di pubblicarla anche in Italia. Ma sì, mi piacerebbe recitare in un film così: un film d’azione come 007”. Hadley guarda con simpatia anche alle reunion di colleghi come Oasis e Black Sabbath: “Gli auguro il meglio. So che la gente aspetta il primo litigio tra Liam e Noel Gallagher (ride) ma mi hanno detto che stanno andando d’accordo. E il ritorno dei Black Sabbath è fantastico. Io ho lasciato gli Spandau nel 2017, ma auguro sempre loro il meglio. Sul palco ringrazio sempre quei ragazzi, perché se non avessi fatto parte degli Spandau Ballet non sarei qui oggi a parlare con voi. Ma oggi sono felice da solo, ho una band fantastica e sono felice della mia vita”.

E soprattutto, si diverte: “Non siamo una di quelle band che dopo il concerto bevono la cioccolata calda. Scherziamo molto tra di noi. Sono fortunato: ho cinque figli meravigliosi, mia moglie Ali è un tesoro. Sono appena diventato nonno. Ho tanto lavoro, canto sempre, registro, e mi sto godendo tutto questo”. Il pensiero va a Tony Bennett, leggenda scomparsa nel 2023: “L’ho visto alla Royal Albert Hall. A 92 anni era ancora straordinario. Sapevo che sarebbe stato il suo ultimo concerto, ma era ancora lì sul palco a cantare. E io voglio continuare a fare musica fino all’ultimo giorno della mia vita. Finché avrò voce, canterò”. Anche con i Duran Duran, mitici 'rivali' degli anni Ottanta, i rapporti sono ottimi: “Ci conosciamo dai primi anni Ottanta, anzi dal ’79 - ricorda Hadley -. Sono una band fantastica. Quando ci vediamo, è sempre bello. Ogni volta che incontro loro, Human League, Culture Club, Nick Heyward, i Depeche Mode è sempre fantastico, siamo tutti amici da anni”. (di Federica Mochi)

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