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Premio Solinas e Netflix annunciano i vincitori de 'La Bottega della sceneggiatura'

I vincitori e la giuria del 'La Bottega della sceneggiatura' - Netflix / Virginia Bettoja
I vincitori e la giuria del 'La Bottega della sceneggiatura' - Netflix / Virginia Bettoja
30 maggio 2025 | 11.17
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Si è chiusa la terza edizione de 'La Bottega della Sceneggiatura', l’iniziativa di coaching di alto livello, formazione attraverso la pratica e accesso al lavoro rivolta a chi desidera intraprendere un percorso da professionista nel mondo della sceneggiatura seriale - ideata e sviluppata da Premio Solinas e Netflix. In occasione dell’evento di chiusura, che si è tenuto a Roma, i giovani talenti della sceneggiatura seriale hanno avuto dapprima l’opportunità di incontrare le produttrici e i produttori attraverso sessioni di pitching a loro dedicate. 'Di venerdì si mangia il gombo' di Hamatou Compaore si è aggiudicato il Premio 'La Bottega della Sceneggiatura' di 6mila euro e una proposta di collaborazione come assistente in una writers' room di un progetto seriale in cui Netflix è coinvolta "perché commuove e diverte raccontando con voce originale e irriverente, come nella tradizione delle migliori stand up comedy, temi urgenti e universali come l’integrazione, gli affetti, il rapporto fra le generazioni e la realizzazione dei propri sogni, facendo luce sulle meraviglie e le contraddizioni della comunità burkinabé nel nostro paese. Un racconto corale che ruota con sapienza intorno alle avventure tragicomiche della sua protagonista, quella Noura Diallo che è una sorta di alter ego della sua giovane autrice e di cui ci ha colpito il talento, l’umiltà e la continua ricerca non tanto di un 'inebriante senso vago di vittoria" per usare le parole di un famoso psicologo, ma l’appassionato desiderio di comunicare qualcosa di autentico e vivo", recita la motivazione della giuria composta da: Francesco Cenni, Laura Colella, Alessandro Fabbri, Flaminia Gressi, Filippo Gravino, Antonio Le Fosse, Laura Luchetti, Michele Pellegrini, Monica Rametta, Ludovica Rampoldi, Marco Raspanti, Re Salvador, Stefano Sardo, Davide Serino, Eleonora Trucchi e Michela Straniero.

Il secondo progetto premiato - che ha vinto una proposta di collaborazione come assistente in una writers’ Room di un progetto seriale in cui Netflix è coinvolta - è 'Maya e i morti' di Miranda Angeli "perché - recita la motivazione - ha saputo dare vita a una protagonista irresistibile che, come tutte e tutti noi, deve affrontare innanzitutto il conflitto più complesso - quello con se stessa e, poi, i suoi fantasmi e quelli degli altri. Perché ha saputo sviluppare un plot avvincente sapendo affondare anche nell’emotività, senza perdere la profondità dei personaggi e la complessità delle relazioni che li legano tra gli snodi della trama. Per il coraggio che ha dimostrato nel far vacillare le sue certezze - talvolta ribaltandole - mettendosi in ascolto e in discussione, affrontando il mare di dubbi e domande scomode che ha saputo navigare come una matura sceneggiatrice".

Infine, la giuria - data la grande qualità dei progetti - ha deciso di assegnare due menzioni speciali: a 'Io sono Mara' di Erica Benvenuti e Chiara Dario "per la capacità di raccontare un personaggio ‘negativo’ in maniera non apologetica ed il rapporto forte e contraddittorio tra una madre ed una figlia non comuni. Per l’altissima qualità della scrittura, la ricerca sui personaggi e l’approccio innovativo del racconto di una ferita italiana ancora aperta"; e al progetto 'Charlie fa surf – L'incredibile storia di Amerigo Verardi' di Vittorio Perrucci "perché ha saputo uscire dall’angolo di un posizionamento molto ‘indie’, che rischiava di passare per snob, per trovare una storia universale e aspirazionale su un loser, un artista sul viale del tramonto a soli 35 anni che trova dentro di sé la capacità di far brillare il talento altrui. Una storia piccola ma costruita con amore e dedizione, oltre a un gusto per gli sconfitti che ci ha toccato il cuore". A consegnare i premi le 'padrone di casa' Luisa Cotta Ramosino, direttrice delle serie italiane originali di Netflix, e Annamaria Granatello, presidente e direttrice di Premio Solinas.

Amore per le storie raccontate sullo schermo e voglia di arricchire il panorama della serialità italiana con nuova creatività, diversità di voci e punti di vista inclusivi, intercettando persone appartenenti a gruppi sottorappresentati: questi sono stati gli ingredienti della terza edizione dell’iniziativa, che fa parte del Fondo Netflix per la creatività inclusiva. È rimasta invece invariata la formula creata con successo lo scorso anno, che ha previsto un percorso a più fasi per approfondire e affinare le competenze nello storytelling seriale, mettendo i giovani talenti direttamente alla prova su lavori che hanno concepito loro stessi. Questa esperienza ha permesso loro di migliorare le proprie skills di scrittura e compiere il “passo successivo”: scrivere il soggetto di serie e la scaletta del proprio progetto.

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