Donna accoltellata a Milano, convalidato il fermo di Lanni. Gip: "E' pericoloso, potrebbe colpire ancora"

L'uomo, interrogato nel carcere di San Vittore, dove è detenuto con l'accusa di tentato omicidio, dopo aver confessato l'aggressione in piazza Gae Aulenti, ha detto che non voleva uccidere

Vincenzo Lanni
Vincenzo Lanni
06 novembre 2025 | 13.24
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Vincenzo Lanni potrebbe provare a colpire ancora. Lo scrive la giudice per le indagini preliminari Rossana Mongiardo che ha convalidato il fermo e lasciato in carcere l'uomo accusato di tentato omicidio per aver accoltellato alla schiena una donna in piazza Gae Aulenti.

L'uomo, 59 anni, accusato del tentato omicidio della manager di 43 anni accoltellata alla schiena in piazza Gae Aulenti a Milano nell'interrogatorio di questa mattina in carcere a San Vittore ha affermato che non aveva nessuna volontà di uccidere, ma di aver aggredito la donna per colpire il potere economico.

Lanni che dieci anni fa aveva accoltellato due pensionati con modalità simili e a cui è stato riconosciuto un vizio parziale di mente, "ha risposto in modo molto spontaneo. E' angosciato non per sé, ma per la donna che ha ferito e spera che possa stare bene", ha spiegato all'Adnkronos l'avvocata Beatrice Lizzio che sta valutando l'opportunità di chiedere una nuova perizia sullo stato psichico del 59enne.

Il magistrato: "Non comprende la gravità del gesto"

Per la giudice sussiste "un pericolo, concreto e attuale, di reiterazione" desumibile "dalla gravità del fatto commesso e dalla personalità" dell'aggressore che ha scelto "per caso" la sua vittima e per motivi "assolutamente ingiustificati", poiché il 59enne "dall'indole violenta" ha confessato "di voler colpire, in realtà, il mondo finanziario, ritenuto la causa della sua rovina, sol perché da quel contesto, in passato, era stato allontanato".

Le dichiarazioni rese dall'indagato in sede di interrogatorio di convalida "non sono altro che un'ulteriore conferma della sua pericolosità sociale e della sua completa incapacità di comprendere la gravità di quanto commesso, posto che egli ha raccontato i fatti con estrema lucidità e con la convinzione di aver agito correttamente, sentendosi vittima dell'ingiustizia del sistema" aggiunge la giudice. Nel provvedimento si ricorda che l'uomo si è già reso protagonista, nel 2015, di due episodi simili.

L'acquisto dell'arma

Vincenzo Lanni aveva comprato giovedì scorso, appena arrivato a Milano dopo essere stato allontanato dalla comunità di recupero del Varesotto, il coltello usato per aggredire alle spalle una donna in piazza Gae Aulenti lunedì mattina. A raccontarlo è stato lo stesso 59enne al gip Rossana Mongiardo, confermando l'aggravante della premeditazione. "Era già tutta una cosa prevista, io sono partito da Varese con queste due opzioni: ovvero o mi richiamano in comunità o faccio questo per vendetta", ha spiegato.

Dopo essersi procurato l'arma, pagata "in contanti 12 euro" in un negozio etnico, "ho iniziato a girare per Milano". Venerdì "speravo che mi chiamassero in comunità, per me loro erano una famiglia". La telefonata non è arrivata, quindi, "sabato verso ora di pranzo sono andato in Gae Aulenti a fare un'esplorazione preventiva, per vedere i varchi e dove colpire. Ho passato lì un paio d'ore", ha spiegato alla gip Lanni, che in passato lavorava per una società informatica che aveva tra i clienti Unicredit. Da lì la scelta della piazza in cui ha sede la banca. "Un'ispezione senza coltello", quella di sabato.

L'arma invece la porta con sé lunedì mattina. "Mi sono alzato alle 7.30 circa, ho preso il coltello, ho preso la metropolitana in Stazione Centrale e sono sceso a Porta Garibaldi e da qual momento ogni momento era buono per colpire", ha raccontato il 59enne, che arrivato in zona Gae Aulenti verso le 8.15, inizia "a fare un po' di esplorazioni, ho attraversato il parco, sono sceso e poi risalito dall'altro lato". L'idea era però quella di colpire una "persona che lavorasse per Unicredit" e così "ho aspettato l'occasione. Mi sono fermato e ho visto che stava salendo dal parco questa signora, ho tirato un'unica coltellata e mi sono girato", prima di andare "via a passo tranquillo", noncurante di venire immortalato dalle telecamere. "Non mi interessava", ha spiegato. Dopo l'aggressione "ho girato un po' per Milano e poi sono tornato in albergo e ho fatto la doccia e mi sono cambiato i pantaloni". Poi di nuovo in giro per la città in metro e a piedi, da Lambrate a Famagosta.

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