Isolanti, infissi ad alte prestazioni, impianti ad alto rendimento, fonti rinnovabili ed altri accorgimenti strutturali. Sono gli Nzeb, gli Edifici a energia quasi zero che producono quasi tutta l’energia di cui hanno bisogno garantendo allo stesso tempo un alto comfort abitativo. Se ne parlerà all’edizione 2016 della Mostra convegno expocomfort (Mce), la fiera leader mondiale nell’impiantistica civile e industriale, nella climatizzazione e nelle energie rinnovabili (in programma dal 15 al 18 marzo alla Fiera di Milano), che quest’anno avrà un focus proprio sui più spettacolari edifici Nzeb nel mondo, per mostrare come vivrà l’uomo nel futuro. (Foto)
Edifici con queste caratteristiche, infatti, sorgono ormai a ogni latitudine, immersi nella neve del Canada o sotto il sole dell’Italia, e rappresentano senz’altro il futuro della progettazione e costruzione edilizia, per i vantaggi sia economici (in termini di costi di mantenimento) che ambientali, grazie alla riduzione dell’impatto prodotto dai nostri consumi. Secondo un rapporto dell’Università inglese East Anglia, se lo standard degli edifici a consumo quasi zero fosse imposto a tutte le nuove abitazioni e ai restauri, l’Europa potrebbe puntare ad una riduzione dei consumi energetici del 40% al 2050.
E se da una parte l’Europa, con la direttiva 2010/31/UE sull’efficienza energetica ci obbliga ad adottare queste nuove tecniche costruttive (entro il 31 dicembre 2020, tutti gli edifici pubblici di nuova costruzione dovranno essere edifici a energia quasi zero, e quelli privati dal 2021), la settimana scorsa l’Italia ha approvato il nuovo Conto Termico, che prevede incentivi fino al 65% per la trasformazione di edifici della Pubblica amministrazione in Nzeb. Si tratta di un nuovo modo di abitare che richiede una stretta collaborazione tra il proprietario e il team di progettazione.