Ripristino sanzioni all'Iran, Teheran: "Follia ingiustificata di Francia, Gb e Germania"

Ieri i tre Paesi hanno avviato il processo per reimporre le sanzioni delle Nazioni Unite. L'Iran: "Pronti a riprendere negoziati giusti"

Bandiera dell'Iran - Ipa
Bandiera dell'Iran - Ipa
29 agosto 2025 | 12.09
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Il parlamento iraniano ha iniziato a redigere un piano per ritirarsi dal Trattato di non proliferazione nucleare. A riportarlo è l'agenzia di stampa semi-ufficiale Tasnim, poche ore dopo l'annuncio dei Paesi E3 (Francia, Germania e Regno Unito) al Consiglio di sicurezza dell'Onu di aver avviato il processo per ripristinare le sanzioni nei confronti di Teheran entro un mese. Parlando con Tasnim, il parlamentare iraniano Hossein-Ali Haji-Deligani ha affermato che il piano di ritiro dal Tnp sarà sottoposto all'esame dei legislatori domani e sarà approvato la prossima settimana. "Queste sono le conseguenze dell'attivazione del meccanismo di snapback", ha spiegato il parlamentare, accusando i paesi E3 di essere "la fonte di molti problemi nel mondo".

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha commentato: "Agendo per conto di Israele e degli Stati Uniti, l'E3 ha deciso di esercitare pressioni maligne sul popolo iraniano. Questa follia contro l'Iran è immorale, ingiustificata e illegale". E ancora sul suo profilo X ha aggiunto: "Il mio Paese è stato impegnato in cinque round di negoziati sul nucleare con l'amministrazione Trump quest'anno. Alla vigilia di un sesto round di colloqui, l'Iran è stato bombardato. Prima da Israele, poi dagli Stati Uniti. È ripugnante che l'Europa accusi ora l'Iran di aver abbandonato il tavolo e disdegnato il dialogo". Infine Araghchi ha fatto sapere che "la decisione dell'E3 avrà un impatto negativo significativo sulla diplomazia. Minerà gravemente il dialogo in corso tra l'Iran e l'Aiea. Imporrà anche una risposta adeguata".Il capo della politica estera dell'Unione europea, Kaja Kallas, però ha fatto sapere che "Araqchi ha ribadito la disponibilità dell'Iran a riprendere negoziati diplomatici equi ed equilibrati, a condizione che le altre parti dimostrino serietà e buona volontà ed evitino azioni che possano compromettere le possibilità di successo.

La reazione di Russia e Cina

Russia e Cina mettono in guardia sulla scelta di ripristinare delle sanzioni contro l'Iran per il suo programma nuclear. Mosca parla di "conseguenze irreparabili" in caso del ripristino. L' 'invito' a Francia, Germania e Regno Unito è a "rivalutare e rivedere le loro decisioni sbagliate prima che portino a conseguenze irreparabili e a una nuova tragedia", come si legge in una nota del ministero degli Esteri di Mosca.

Il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Guo Jiakun, in dichiarazioni riportate dal Global Times, ha detto che "è un momento cruciale" per il dossier del nucleare iraniano e "non è costruttivo attivare il meccanismo di snapback", che consente di ripristinare l'insieme delle sanzioni internazionali contro Teheran perché "comprometterebbe il processo a livello politico e diplomatico per risolvere" la questione. La Cina, ha aggiunto, "ritene che qualsiasi mossa in questo momento da parte del Consiglio di Sicurezza Onu dovrebbe facilitare la ripresa del dialogo e dei negoziati, invece di creare nuovi scontri che potrebbero far peggiorare la situazione, portare a un'escalation". La Repubblica Popolare rivendica una posizione "oggettiva e giusta". E, ha detto il portavoce della diplomazia di Pechino, "continuerà" a "promuovere in modo attivo la pace e a promuovere il dialogo, a giocare un ruolo costruttivo per riportare al più presto il dossier del nucleare iraniano sul percorso della soluzione diplomatica".

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