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Polemiche mostra Mariupol, console Ucraina 'effetto propaganda russa'

bufera sulle foto con combattenti Battaglione Azov esposte a Milano, Andrii Kartysh: 'Sono eroi, iniziativa risvegli pensiero critico'

Polemiche mostra Mariupol, console Ucraina 'effetto propaganda russa'
09 settembre 2023 | 16.50
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"Le recenti polemiche legate alla mostra 'Eyes of Mariupol', esposta al pubblico in via Dante dal 3 al 17 settembre su gentile autorizzazione del Municipio 1 del Comune di Milano, dimostrano ancora una volta quanto influente sia la macchina propagandistica russa". Lo dichiara all'Adnkronos il console generale d'Ucraina a Milano, Andrii Kartysh, dopo la bufera che si è scatenata sulla mostra fotografica dedicata alla resistenza di Mariupol.

In particolare, Rifondazione comunista ha espresso in una nota le proprie obiezioni alla raffigurazione sulla locandina dell'esposizione patrocinata da Palazzo Marino del volto di Denys Prokopenko, comandante del Battaglione Azov, definita una "formazione neonazista" e ha chiesto "l'annullamento dell'evento che propaganda la guerra come valore e distorce la realtà. La guerra non è un servizio fotografico ma un massacro che va fermato subito. Fuori la guerra da Milano". Le critiche sono venute anche da esponenti della maggioranza di Palazzo Marino. "Non in mio nome", ha scritto su Facebook il consigliere della lista Beppe Sala sindaco, Enrico Fedrighini, condividendo la locandina della mostra.

"La velocità con cui si sono propagati certi messaggi mette in luce il peso all’interno della società italiana di opinioni e tendenze che differiscono dall’attuale posizione ufficiale dello Stato italiano", sottolinea il console Kartysh, spiegando che "la simpatia che molti italiani nutrono nei confronti della Russia e, di conseguenza, la particolare ricettività agli input propagandistici russi non sorprende, anzi – è il risultato di un lungo percorso storico. L’esperienza diretta che gli italiani hanno avuto della Russia, vale la pena menzionarlo, differisce in modo significativo da quella che storicamente hanno subito gli ucraini".

Il console generale d'Ucraina a Milano tiene a spiegare la sua posizione: "Italia e Russia sono unite da legami di amicizia basati principalmente su interessi economici comuni e su affinità politiche e culturali che, specialmente se abbinati ad un latente euroscetticismo oppure antieuroatlantismo, risultano in un maggiore grado di permeabilità alle narrative russe. La drammaticità della situazione - evidenzia Kartysh - sta nel fatto che oggi la Russia è indubbiamente uno stato terrorista, riconosciuto come tale a livello internazionale, rappresentando una minaccia per l’ordine e per la sicurezza globale, oltre che europea".Il diplomatico ricorda come "in Ucraina, gli attacchi e le atrocità intenzionali delle forze russe e dei loro delegati contro i cittadini, la distruzione delle infrastrutture civili, e altre gravi violazioni del diritto internazionale e umanitario sono tutti atti di terrore e crimini di guerra; crimini di guerra che includono uccisioni volontarie, attacchi a civili, reclusione illegale, torture, stupri, trasferimenti forzati, deportazione di bambini. Si parla addirittura di genocidio, a causa della brutalità, della violenza, dell’accanimento con cui la Russia tenta di distruggere tutto ciò che è ucraino".Una guerra in cui, sottolinea Kartysh, "l’Ucraina resiste, grazie al supporto internazionale, grazie alla capacità che gli ucraini hanno di lavorare insieme per un fine comune, aiutandosi a vicenda, facendo sentire la propria voce. Ma resiste principalmente grazie al sacrificio dei singoli, la cui fede nei propri valori, il cui amore per la libertà prevale sull’istinto. Individui che hanno messo in secondo piano la vita che avevano prima della guerra, mostrandosi pronti a perderla, perché i loro cari, i loro connazionali e tutti i cittadini del mondo libero vengano difesi e possano vivere in pace. Tra questi, gli eroi che hanno difeso Mariupol dall’assedio russo, alcuni dei quali purtroppo sono tuttora prigionieri di guerra, cui l’associazione UaMi e la comunità ucraina di Milano ha voluto rendere omaggio organizzando una mostra fotografica a cielo aperto nel centro della città".

La mostra, esposta in via Dante, nel pieno centro di Milano, dal 3 al 7 settembre, racconta l'assedio di Mariupol nella primavera del 2022. Le fotografie e i testi, tratti dal libro 'Eyes of Mariupol' della scrittrice ucraina Anastasiia Dmytruk, raccontano la resistenza dei soldati ucraini asserragliati per mesi all'interno dell'acciaieria Azovstal."Il Consolato Generale d’Ucraina a Milano supporta l’iniziativa, nella speranza che possa contribuire a versare luce sulla realtà dei fatti, che possa risvegliare la curiosità e il pensiero critico nel pubblico italiano", spiega Kartysh. "Rimaniamo profondamente convinti della comunanza dei nostri valori e dei nostri intenti, e confidiamo nella capacità dell’uomo moderno di discernere la realtà dall’inganno e i fatti dalla propaganda", aggiunge il console, ribadendo: "Siamo eternamente grati agli italiani che, sin dall’inizio, hanno dimostrato il proprio supporto e la propria umanità, così come a quelli che, inizialmente scettici, ci hanno dato ascolto, e si sono schierati con il popolo ucraino, dandogli la forza per continuare a resistere".

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