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Crisi: Palombella, a rischio 100 mila posti all'80% in manufatturiero

Servono politiche economiche comuni, europee, di natura espansiva, focalizzate soprattutto sul versante industriale.

Rocco Palombella
Rocco Palombella
28 luglio 2014 | 17.57
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''Il Paese cresce poco, consuma ancor meno, addirittura l'export fatica. Nei mesi che rimangono dell'anno in corso rischiamo la perdita di almeno centomila posti nel settore dell'industria e di questi, almeno l'80 per cento nel settore manifatturiero ed edile''. E' preoccupato Rocco Palombella, segretario generale Uilm, dello scenario che si profila da qui a sei mesi

''La corsa al ribasso delle previsioni sul Pil - spiega nel corso di una intervista ad un'emittente straniera, Hispan Tv - è costante. La scorsa settimana il bollettino della Banca d'Italia l'ha stimata allo 0,2%. Nel Def presentato dal governo c'era scritto 0,8%, ma subito dopo Commissione europea, Fmi e Oecd riducevano la crescita a un più 0,5%; poi Istat a + 0,3%; l'Ufficio studi Confindustria a + 0,2% e giorni fa l'istituto di ricerca Rie la collocava allo 0%. Se questo è le ricadute nel settore metalmeccanico possono essere pesanti''.

Servono dunque, sintetizza, "politiche economiche comuni, europee, di natura espansiva, focalizzate soprattutto sul versante industriale, che è l'asse portante dell'economia nazionale e continentale". Per questo, dice, "bene ha fatto il premier Matteo Renzi a sollecitare nel sistema un'iniezione di fiducia, incoraggiamento ed orgoglio: s'avverte il rispetto verso il ruolo italiano nelle politiche economiche prospettate". "E' in questo contesto che deve prevalere una seria ed univoca azione di politica industriale'', conclude.

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