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Per la primavera/estate 2024 il direttore creativo Maximilian Davis crea un gioco di contrasti tra forme e tessuti
Rigore ed eleganza. Un gioco di contrasti tra forme e tessuti, leggerezza e ruvidezza. Silhouette minimali e accessori oversize. Per la prossima primavera-estate, Maximilian Davis rilegge i codici di Ferragamo in un racconto deciso dove i codici dell’eleganza italiana e quelli caraibici si fondono e si confondono. "Ho voluto che ogni elemento sembrasse molto più leggero - racconta Davis - non solo per i tessuti e le costruzioni ma anche per la corrispondenza con il modo in cui le persone vogliono realmente vestirsi. C’è un sentimento di familiarità che riconosco nel modo di vestire e di vivere italiano: una naturalezza molto vicina allo spirito caraibico. È l’idea di poter seguire sempre il proprio ritmo e il proprio tempo”.
In passerella non ci sono mezze misure: le silhouette anni ‘50 sono affilate e severe, come i tailleur con le maniche tagliate, così come i tessuti: lini e cotoni o i rasi delle cappe, trattati per assumere l’aspetto della pelle. Non mancano elementi workwear, come le coverall e gli shorts da uomo. La sartorialità è il minimo comun denominatore della collezione, e si traduce in drappeggiature morbide in jersey di viscosa, retaggio dall’heritage fiorentino, evocate dagli abiti caraibici del 18esimo secolo, e che incontrano l’immagine delle armature rinascimentali, come nell’abito nero indossato dalla supertop Vittoria Ceretti che chiude lo show in un bustier sagomato in pelle e inserti rigidi e lucenti. A puntellare la collezione un tocco fetish, come le cuissardes di vernice che fanno capolino sotto gli abiti, i chocker di pelle che diventano un elemento dell’abito e sandali con cinturino XL allacciati alla caviglia.
“Il feticismo è insito nel Dna del mio lavoro - spiega ancora Davis -. C'è qualcosa di molto moderno nel volerlo incorporare nella vita e nel guardaroba di tutti i giorni”. Un guardaroba pulito e minimale, completato da calzature dalle forme in nappa latex e gaucho Iak, e un modello d'archivio del 1955, Calipso, che ispira il tacco-gabbia a banana stampato in 3D.
Per l’uomo, il vocabolario di David si declina in oxford, mocassini e modelli driver decostruiti o rifiniti con inserti a contrasto in latex. Protagoniste assolute le borse, segno distintivo della maison fiorentina, che riprendono le linee grafiche e i profili geometrici delle scorse stagioni: la ‘Hug’ diventa una pouch mentre la ‘Fiamma’, caratterizzata da una patta che distorce le simmetrie e da una chiusura ispirata a un accendino dell’archivio Ferragamo, appare ovunque. Per l’uomo la borsa diventa l’accessorio fondamentale: extralarge e declinata in vari colori, si porta sottobraccio o a mano. (di Federica Mochi)