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Incarico, Quirinale prende tempo Forse oggi incontro Renzi-Alfano

Incarico, Quirinale prende tempo Forse oggi incontro Renzi-Alfano
16 febbraio 2014 | 14.35
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Roma, 16 feb. (Adnkronos/Ign) - Consultazioni rapide per dare "spazio e serenità a chi avrà l'incarico di formare il nuovo governo , e tutto il tempo necessario per gli approfondimenti delle intese". Sabato sera il presidente Giorgio Napolitano, terminate le consultazioni al Quirinale, delinea così il timing dei prossimi giorni. Nessuna fretta. Ma il "tempo necessario" per dare l'avvio a un governo forte nella squadra e nel programma. Un auspicio che già durante i vari incontri di ieri con le delegazioni al Colle, il capo dello Stato aveva manifestato lasciando intendere ai suoi interlocutori la propensione di conferire l'incarico più probabilmente nella giornata di lunedì che oggi.

Del resto, anche dalle dichiarazioni 'in chiaro' dopo le consultazioni, emerge che qualche difficoltà, su squadra e programma, ci sarebbe. I 'piccoli', da Ncd ai Popolari, alzano la voce. Dellai e i suoi "si riservano il giudizio" solo a quando saranno più chiari programma e contorni della coalizione. Angelino Alfano, poi, fa la voce grossa. "Il lieto fine non è scontato", dice il leader di Ncd. Due i paletti: nessun allargamento a sinistra della maggioranza e programma chiaro. "Noi siamo pronti a un grande sforzo riformatore", ma per farlo "occorre mettere nero su bianco i punti programmatici" del nuovo governo e per questo, "se si decide di fare cose grandi, non sono sufficenti 48 ore". Renzi, si fa sapere, non ha problemi a confrontarsi su questo ma il programma o meglio il cronoprogramma, il famoso 'foglio Excel', è già ben delineato nella testa del segretario. Quanto all'opposizione, Sel conferma di voler tenersi fuori. Mentre Silvio Berlusconi garantisce "un'opposizione responsabile" e il mantenimento dei patti su legge elettorale e riforme.

Dietro i paletti posti dai 'piccoli' a Renzi, spiegano fonti parlamentari del Pd, c'è la trattativa ancora aperta sugli equilibri di governo. Alfano, innanzitutto, starebbe puntando i piedi per restare al Viminale. Non si esclude un incontro tra i due in queste ore. Di certo, si tratta di richieste che andrebbero in senso opposto rispetto alla volontà di Matteo Renzi di un governo in discontinuità con quello di Enrico Letta.

Ieri il segretario del Pd è rimasto a Firenze. Incontri con Alessandro Baricco e Andrea Guerra, nomi da giorni nel totoministri. Insieme a Oscar Farinetti, altro nome dell'universo 'leopoldino', che però si è autosfilato dalla corsa. Lo stesso ha fatto Baricco: "Spero e credo che con Matteo troveremo il modo di lavorare insieme su un tema che sta a cuore a entrambi e che è un punto forte del suo programma: quello dell'educazione. Io ministro? No, sono assolutamente convinto di non avere il talento per fare questo", ha detto a Repubblica.it. Per il secondo sarebbe ancora in ballo l'ipotesi Attività produttive. In serata, lo stadio con Fiorentina- Inter. Ultima partita per Renzi da sindaco di Firenze.

Stamattina l'incontro, in un albergo del centro storico, con Diego Della Valle, il patron della Tod's e della Fiorentina. Al centro del colloquio ci potrebbe essere anche la costruzione del nuovo stadio comunale. Renzi e Della Valle si sarebbero confrontati anche sulla composizione del nuovo governo. I due si erano già incontrati sabato sera al 'Franchi'.

Mentre le trattative per il nuovo governo corrono tra Firenze e Roma, la giornata di ieri è stata agitata anche da alcune indiscrezioni che hanno scatenato una polemica nel Pd. Pippo Civati e la sua pattaglia al Senato (un pugno di senatori ma preziosi visti i numeri di palazzo Madama) hanno minacciato di non votare la fiducia e anche la minoranza dem ha chiesto spiegazioni. Tutto per alcune indiscrezioni, appunto, che riferivano di un'intesa tra Renzi e Denis Verdini per un gruppo di senatori 'cuscinetto'. Una pattuglia di azzurri che sarebbe pronta a intervenire in soccorso del governo Renzi esautorando il potere di veto di Alfano e Ncd. Uno scenario "inaccettabile" per la minoranza Pd in pressing per avere voce in capitolo sul programma di governo e anche sulle personalita' per alcuni ministeri delicati, in particolare Economia e Lavoro. In serata la smentita del Pd. "Non ci sono contatti o trattative in corso tra il Pd e Fi sul tema della composizione del governo. Una cosa è il piano delle riforme istituzionali su cui abbiamo avviato un cammino comune, altro è il piano del nuovo governo su cui il Pd non ha coinvolto vertici o esponenti di Fi", dice Lorenzo Guerini che ieri è salito al Colle con i capigruppo Pd e si accredita sempre più come vice di Renzi al vertice del partito. Ieri sera è arrivato anche l'augurio al segretario da Romano Prodi. "Lo sto guardando con molta attenzione, con molta curiosità. Sono obbligato e lo faccio molto volentieri, gli faccio tanti auguri".

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