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Salario minimo, ok della Camera al testo. Bagarre in Aula

Tutta l'opposizione protesta in aula e alza cartelli: "Non in mio nome". Il provvedimento passa ora all'esame del Senato. Schlein: "Da Meloni manrovescio a lavoratori poveri"

Protesta in aule delle opposizioni
Protesta in aule delle opposizioni
06 dicembre 2023 | 11.38
LETTURA: 3 minuti

Ok della Camera alla proposta di legge sul salario minimo. Con 153 voti favorevoli, 118 contrari e 3 astenuti l'Aula ha approvato la legge contenente deleghe al Governo in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva nonché di procedure di controllo e informazione, frutto di un emendamento della maggioranza all'originaria proposta di legge delle opposizioni sul salario minimo, ritirata ieri. Il provvedimento passa ora all'esame del Senato.

Dopo l'intervento di Walter Rizzetto di Fdi che ha chiuso le dichiarazioni di voto lanciando accuse alle opposizioni, è scoppiata la bagarre in aula. Il presidente di turno Fabio Rampelli ha sospeso la seduta.

"Faremo in 6 mesi quello che non siete riusciti a fare in 12 anni. Questa è la verità ed è per questo che siete nervosi, perché vi abbiamo sottratto un argomento che doveva essere soltanto di vostra esclusiva", ha detto Rizzetto. "Nel nostro paese esiste la contrattazione collettiva applicata per circa il 95,6%: va migliorata, rinnovata, perché se non fosse così siete voi i primi a certificare l'inadeguatezza delle sigle sindacali". "Illustri giuslavoristi sentiti dalla Commissione Lavoro per mesi ci hanno prospettato sulla proposta unitaria delle opposizioni (sul salario minimo, ndr) un rischio clamoroso" ovvero che "l'introduzione di una soglia di 9 euro lordi l'ora andrebbe a prefigurare la fuga dalla contrattazione collettiva di qualità per abbracciare una legge di rango primario, che è quella votata da Camera e Senato. Un rischio al ribasso", ha messo in guardia Rizzetto.

Tutta l'opposizione protesta in aula

Durante la votazione i deputati di Pd, M5S, Azione, Più Europa, Alleanza Verdi Sinistra hanno alzato cartelli nell'emiciclo della Camera contro l'affossamento del salario minimo. 'Non in mio nome', si leggeva in alcuni di questi mentre alcuni deputati gridavano 'vergogna'.

"Oggi è un giorno triste, oggi che accartocciate con una mano la proposta di salario minimo delle opposizioni e con l'altro date un manrovescio a milioni di lavoratori poveri. Vorremmo sapere perché Meloni ce la così tanto con i poveri. Voi all'ascensore sociale state tagliando i fili perché chi è povero resti povero", ha detto Elly Schlein nelle dichiarazioni di voto. "Gli stipendi e i salari - ha continuato - non sono aumentati e la vostra scelta di affossare il salario minimo vuol dire che vi sta bene che ci sia lavoro povero. Non avete letto le sentenze compresa quella storica della Cassazione che dice che non basta la contrattazione collettiva a garantire salari dignitosi. Dei nuovi 441 nuovo contratti, solo 25 sono stati sottoscritti da organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative".

"Il Pd pensa una cosa molto semplice che 'lavoro' e 'povero' non debbano stare più nella stessa frase. Voi avrete la rabbia di milioni di lavoratori che vedono calpestati i loro diritti. Per tutto questo voi non dovrete giustificarvi qui dentro ma la fuori e l'Italia che resiste non ve lo perdonerà. Tra qualche minuti prevarranno le luci verdi nel tabellone e applaudirete, convinti di avere vinto ma non illudetevi perché oggi voi avete perso, la nostra lotta sarà più forte della vostra arroganza".

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